Il sondaggio sulle regole del Monopoli
Hasbro ha aperto una consultazione online per aggiungere qualche variante personalizzata del popolare gioco da tavolo (niente affitti per chi è in prigione?)
Chi ha mai letto le regole del Monopoli? È probabile che molti lo abbiano fatto, ad esempio per risolvere una controversia che rischiava di diventare sanguinosa sui terreni ipotecati, ma è difficile che poi tutte le partite si svolgano seguendo con precisione quanto stabilito nelle istruzioni. Martedì 25 marzo Hasbro, la società americana che produce il gioco dal 1991, ha annunciato un’iniziativa che sembra prendere atto di questa situazione: una ricerca recente su mille adulti americani ha mostrato, scrive la società, che quasi il 70 per cento non ha mai letto le regole ufficiali e che circa la metà gioca adottandone qualcuna personalizzata.
Hasbro ha lanciato una consultazione sulla sua pagina di Facebook – visibile anche nella versione italiana – in cui inviterà gli appassionati del gioco a esprimersi su dieci varianti delle regole ufficiali. La consultazione durerà fino al 3 aprile: al termine le cinque varianti preferite entreranno a far parte di un’edizione speciale del gioco, che uscirà in autunno, e a partire dal 2015 anche delle istruzioni della versione classica. In realtà, la società ha assicurato che «le regole ufficiali non cambieranno»: Mary Pilon, che sta curando una storia del gioco in uscita il prossimo anno, ha scritto sul New York Times che si tratterà di una aggiunta al termine delle regole (probabilmente facoltative, insomma). Le regole ufficiali, aggiunge Pilon, sono più o meno invariate dagli anni Trenta, quando il gioco venne inventato da un meccanico di Philadelphia.
Le aggiunte che faranno aumentare il denaro in circolazione nel gioco, ha scritto Slate, potrebbero modificare parecchio le strategie di gioco incentivate dalle regole ufficiali: la circolazione dei soldi nel Monopoli attuale è «simile a un’economia controllata strettamente e aggressivamente da una banca centrale», con un numero limitato di modi per aumentare le «iniezioni di liquidità». Le nuove regole assomigliano a “riforme liberali”.
Dal punto di vista pratico, più soldi nel gioco vuol dire allungare la durata delle partite, che secondo Pilon è di meno di un’ora e mezza tra i giocatori più esperti (anche se in molti altri casi le partite di Monopoli possono durare un tempo letteralmente infinito). Alcune delle “regole personalizzate” – selezionate, dice Hasbro, consultando i fan di Monopoli su Facebook – sono:
– i soldi delle multe pagate non vanno alla banca ma sono raccolti al centro della plancia di gioco. Chi finisce sul “parcheggio” prende tutto;
– il denaro che si riceve dalla banca passando per il “Via” viene raddoppiato;
– quando è in prigione, un giocatore non riceve gli affitti dagli altri giocatori;
– chi fa un doppio uno ai dadi riceve 500 dollari (o l’equivalente in euro);
– i giocatori possono fare prestiti tra loro per comprare insieme una proprietà, decidendo poi come spartirsi l’affitto;
– «la mamma esce sempre di prigione gratuitamente. Sempre. Senza spiegazioni. Solo perché è speciale.»
– i giocatori devono fare un intero giro della plancia prima di poter cominciare a comprare i terreni;
– non è necessario possedere tutti i terreni dello stesso colore per cominciare a costruirci sopra.
Stefan Fatsis ha scritto su Slate che la scelta delle regole personalizzate è anche una campagna pubblicitaria intelligente, come lo è stata la discussione online su quale parola aggiungere al dizionario ufficiale dello Scrabble (un altro famoso gioco da tavolo prodotto da Hasbro e simile all’italiano Scarabeo). Le versioni speciali del Monopoli, scrive Fatsis, hanno un mercato che è definito dai fan del gioco che sono anche fan di qualcos’altro: la versione del Monopoli a tema James Bond – esiste: ne esistono diverse centinaia, molte delle quali non disponibili in italiano – piacerà a chi ama il Monopoli e i film di James Bond. Una discussione sui social network su una regola personalizzata, invece, è un forte incentivo a partecipare anche per chi ha giocato solo qualche volta, tanto più se si parla di un gioco molto diffuso su cui, scrive Fatsis, «tutti tendono ad avere opinioni forti».
Il nome originale del gioco in scatola, “Monopoly”, venne italianizzato in “Monopoli” quando il gioco venne introdotto in Italia, dall’Editrice Giochi di Emilio Ceretti (si era in epoca fascista e i nomi stranieri erano poco accettati). Il nome originale, “Monopoly”, è stato reintrodotto da Hasbro nell’estate 2009, e non sono più in commercio edizioni con il vecchio nome.
Foto: Justin Sullivan/Getty Images