Tymoshenko contro i russi e contro Putin
In una telefonata trasmessa dai media russi l'ex primo ministro ucraino ha detto di essere pronta a «prendere il mitra e sparare in testa a quei bastardi»
Lunedì 24 marzo alcuni media filo-governativi russi hanno trasmesso la registrazione di una telefonata tra l’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko e l’ex segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza Nestor Shufrych, in cui si sente Tymoshenko fare commenti molto duri e decisi contro i russi e il loro presidente, Vladimir Putin. Tra le altre cose, nella registrazione si sente Tymoshenko dire: «Sono pronta a prendere un mitra ora e sparare a quei bastardi in testa», per poi aggiungere che se fosse stata lei al potere a Kiev i russi «non avrebbero avuto una fottuta possibilità di prendersi la penisola [la Crimea]». Riferendosi alla gestione di 8 milioni di russi che vivono in Ucraina, si sente poi la voce di Tymoshenko sostenere che bisogna «ucciderli con le armi nucleari».
La registrazione della telefonata coi sottotitoli in inglese
La registrazione è del 18 marzo, due giorni dopo il referendum in Crimea e il giorno dopo la firma di Putin sul decreto che ha riconosciuto la Crimea “stato indipendente e sovrano” (una mossa che ha preceduto l’annessione vera e propria). Tymoshenko ha confermato la veridicità della telefonata con un tweet pubblicato anche sul suo sito ufficiale, aggiungendo però che alcune parti, come quella sugli 8 milioni di russi e le armi nucleari, sono state manipolate. Nello stesso tweet Tymoshenko si è scusata per il linguaggio volgare della telefonata e ha accusato indirettamente il FSB, i servizi segreti russi, di essere dietro all’intercettazione («Saluti al FSB», c’è scritto alla fine del tweet).
Yulia Tymoshenko è uno dei leader più carismatici dell’opposizione ucraina, ma allo stesso tempo anche uno dei suoi esponenti più controversi. Tymoshenko ha 54 anni, è un ex oligarca dell’energia, ex primo ministro e più volte indagata dalla magistratura ucraina in diversi procedimenti giudiziari. Tymoshenko è una delle donne più ricche d’Ucraina ed è diventata famosa in tutto il mondo per essere stata in carcere tre anni con l’accusa di avere sottoscritto nel 2009 – quando era primo ministro – un accordo energetico con la Russia molto sfavorevole per l’Ucraina. In molti, in particolare in Occidente, hanno sostenuto che il processo a suo carico è stato di tipo “politico”, usato dall’allora presidente Viktor Yanukovych per liberarsi di una temibile avversaria.
Tymoshenko sarà probabilmente uno dei candidati alle prossime elezioni presidenziali che si terranno in Ucraina il 25 maggio, anche se non è ancora chiaro se sarà l’unica candidata del suo partito, Unione Pan-Ucraina “Patria”. Il consenso su Tymoshenko non sembra però essere così ampio come durante e dopo la cosiddetta “Rivoluzione Arancione” del 2004, quando insieme al suo ex alleato Viktor Yushchenko guidò un movimento nato per protestare contro le elezioni presidenziali che avevano visto la vittoria di Yanukovych. I manifestanti di piazza Indipendenza, quelli che a Kiev hanno protestato ininterrottamente da novembre 2013 a febbraio 2014 contro l’ex governo ucraino, hanno espresso in diverse occasioni la loro contrarietà a una candidatura di Tymoshenko, considerata parte del vecchio sistema dell’oligarchia ucraina.
Gli avversari di Tymoshenko il prossimo 25 maggio dovrebbero essere: Sergey Tigipko, ex funzionario del Partito delle Regioni di Yanukovych; Mykhailo Dobkin, ex governatore della regione orientale di Kharkiv; Petro Symonenko, primo segretario del comitato centrale del Partito Comunista ucraino; Dmitry Yarosh, leader del partito Praviy Sektor (letteralmente “Settore Destro”), un fronte nazionalista che raggruppa diversi piccoli movimenti di estrema destra; Petro Poroshenko, uno degli uomini d’affari più potenti d’Ucraina ed ex ministro dello Sviluppo Economico e degli Esteri; e Vitaliy Klitschko, leader del partito conservatore UDAR ed ex campione di boxe.