È morto Adolfo Suárez
Fu il primo capo del governo spagnolo dopo la morte di Francisco Franco e uno dei politici più rispettati del paese, aveva 81 anni
Adolfo Suárez, il primo capo di governo della Spagna dopo Francisco Franco, è morto domenica 23 marzo a Madrid. Aveva 81 anni. Suárez era uno dei politici più rispettati della Spagna e il principale artefice della transizione dalla dittatura alla democrazia. Venne incaricato di guidare il governo da re Juan Carlos nel 1975, dopo la morte del dittatore Francisco Franco, e rimase al governo fino al 1981.
Suárez venne nominato capo del governo il 4 luglio del 1976. All’epoca era un dirigente del movimento franchista non molto conosciuto. Il re lo scelse per avviare la transizione democratica del paese. Il passato nel Movimiento Nacional, il partito unico di Franco, faceva di Suárez una figura non troppo sgradita ai franchisti e ai membri dell’esercito, che potevano sperare di non perdere completamente il potere; per lo stesso motivo, Suárez venne osteggiata dal movimenti centristi e dalla sinistra. Nonostante le critiche, Suárez nel corso del 1976 introdusse una serie di riforme politiche, come rendere di nuovo legali i partiti, tra cui quello comunista.
Nel 1977 vinse le prime elezioni politiche dall’epoca della guerra civile degli anni Trenta, alla guida dell’Unione del Centro Democratico (UCD). Tra il 1977 e il 1978 Suárez lavorò all’approvazione di una nuova costituzione e nel 1979 vinse di nuovo le elezioni. Il 29 gennaio si dimise dalla carica di primo ministro: il suo partito non ottenne più i successi degli anni precedenti e Suárez si ritirò dalla vita politica nel 1991.
Il re Juan Carlos ha ricordato Suárez con un discorso alla televisione. Secondo Juan Carlos, Suárez «è stato guidato in ogni momento dalla sua lealtà alla corona e a tutto ciò che rappresenta: la difesa della democrazia, dello stato di diritto, dell’unità e della diversità della Spagna». L’ex primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero ha dichiarato a Reuters: «La carriera politica del primo ministro Suárez rappresenta il più alto spirito della nostra transizione alla democrazia: riconoscimento delle voci del dissenso, promozione della tolleranza e pratica del dialogo».