Le nuove sanzioni americane contro la Russia
Riguardano venti persone e una banca vicine al governo russo, sono le seconde questa settimana: la Russia ha risposto con la propria lista di sanzioni contro gli americani
Giovedì 20 marzo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato nuove sanzioni contro alcune persone e una banca in risposta alle ultime iniziative prese dalla Russia per annettere la Crimea. Obama ha detto che le sanzioni economiche riguardano 20 persone che fanno parte o sono vicine al governo russo, più Bank Rossiya «che dà loro sostegno», secondo quanto riporta Associated Press. Il presidente americano ha aggiunto di aver firmato un ordine esecutivo che permetterà agli Stati Uniti di colpire «settori essenziali dell’economia russa», che secondo il New York Times avranno a che fare con le esportazioni energetiche.
Le sanzioni approvate da Obama colpiscono 20 individui, appartenenti alla stretta cerchia degli alleati del presidente russo Vladimir Putin. Ne fanno parte, tra gli altri, il capo del suo staff, Sergei Ivanov, e gli imprenditori Arkady Rotenberg e Gennady Timchenko. Tutte queste persone non potranno più fare transazioni in dollari né fare affari negli Stati Uniti, e i loro conti e beni americani verranno congelati. L’inviato a Mosca di BBC, Daniel Sandford, ha detto che la fedeltà a Putin degli uomini sulla lista è indiscussa e molti di loro hanno un passato nei servizi di sicurezza russi. Molti giornalisti esperti di Russia e Ucraina hanno commentato su Twitter la lista statunitense con una buona dose di stupore: nessuno si aspettava infatti una mossa così dura dell’amministrazione Obama contro Putin.
Never thought I'd live to see the day when the U.S. sanctioned Putin's inner circle. Even this morning @navalny's piece seemed a pipe dream
— max seddon (@maxseddon) 20 Marzo 2014
Wow.
— Shaun Walker (@shaunwalker7) 20 Marzo 2014
L’impressione, comunque, è che l’amministrazione Obama voglia mantenere ancora aperta la possibilità del dialogo con il governo russo. Le sanzioni, oltre a non avere coinvolto né Putin né il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, non hanno colpito nemmeno l’amministratore delegato della compagnia petrolifera russa Rosneft, Igor Sechin, e l’amministratore delegato dell’azienda di estrazione del gas Gazprom, Alexei Miller.
Obama ha detto che, con le ultime sanzioni, sono stati imposti «ulteriori costi per la Russia», che «deve sapere che un peggioramento della situazione porterà solo a un maggiore isolamento nella comunità internazionale.» Da parte sua, la Russia ha pubblicato nel pomeriggio di giovedì, poco dopo l’annuncio di Obama, una propria lista di sanzioni nei confronti di cittadini statunitensi: si tratta, scrive Russia Today, di dieci persone tra cui il senatore repubblicano John McCain e i consiglieri di Obama Dan Pfeiffer e Caroline Atkinson.
Nella stessa giornata di giovedì si tiene a Bruxelles una riunione dei leader dell’Unione Europea per discutere le mosse diplomatiche da prendere nei confronti della crisi in Crimea. Le prime sanzioni economiche contro la Russia sono state decise lunedì 17 marzo dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti: in quell’occasione vennero decisi il congelamento dei beni e divieti di viaggio nei confronti di ventun personalità ucraine e russe ritenute tra i responsabili dell’attuale situazione in Crimea, tra cui due stretti collaboratori di Vladimir Putin e l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov definì quelle prime sanzioni «inaccettabili» e il viceministro Sergei Ryabkov aggiunse che ci sarebbe stata una risposta russa.
Foto: MANDEL NGAN/AFP/Getty Images