L’immagine della famiglia
Una mostra alla Strozzina di Firenze indaga il concetto di famiglia nel mondo contemporaneo attraverso fotografie, performance e video di 11 grandi artisti
È stata inaugurata giovedì 13 marzo alla Strozzina – Centro di cultura contemporanea di Palazzo Strozzi, a Firenze – la mostra Questioni di famiglia: Vivere e rappresentare la famiglia oggi, un’esposizione collettiva curata da Franziska Nori e Riccardo Lami che raccoglie il lavoro di undici grandi artisti internazionali. La mostra si propone di analizzare, attraverso diversi linguaggi – fotografia, video, performance e installazioni – il significato della famiglia contemporanea, le sue caratteristiche e gli aspetti più peculiari della struttura sociale considerata come “base”, come anche la forma che assume di fronte alla società.
Gli artisti scelti per raccontare questo tema – Guy Ben-Ner, Sophie Calle, Jim Campbell, John Clang, Nan Goldin, Courtney Kessel, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Trish Morrissey, Hans Op de Beeck, Chrischa Oswald, Thomas Struth – sono molto diversi tra loro: i loro lavori si collocano a metà tra un documento quasi sociologico e un’opera d’arte. Il punto in comune tra i diversi approcci è provare a mostrare come l’immagine della famiglia possa diventare uno strumento di comunicazione tra le relazioni private e quelle pubbliche e ad analizzare “cosa fa la famiglia”.
Nan Goldin, per esempio, racconta la famiglia a partire dai dati autobiografici: presenta una serie di immagini del suo album privato, per poi dichiarare che «la mia vita è il mio lavoro». Nel lavoro di Guy Ben-Ner la famiglia è costruita a tavolino e messa in scena per analizzarne le dinamiche e gli atteggiamenti, mentre nel lavoro di Sophie Calle, incentrato sulla memoria, l’artista ritrae una serie di lapidi per mostrarne la rappresentazione anche dopo la morte. Le fotografie di John Clang rivelano invece un’assenza rappresentata attraverso la tecnologia: la famiglia si ricongiunge con l’uso di una videochiamata e il ritratto è quindi costruito per metà da una proiezione e per l’altra metà da persone reali. Courtney Kessel racconta il rapporto genitore-figlio attraverso una performance di 30 minuti, in cui l’artista prova a mettersi in equilibrio su un’altalena con la figlia e una serie di oggetti.
Buona parte delle opere presenti in mostra fanno riferimento al ritratto di famiglia – come genere da sempre usato per rappresentarla e come strumento capace di mettere in luce somiglianze, vicinanze, gerarchie e ordini. Il fotografo tedesco Thomas Struth ha seguito per diversi anni gruppi familiari di provenienze e contesti socioculturali diversi, per raccontarli anche attraverso il contesto di riferimento in cui li fotografa. Trish Morrissey ritrae invece gruppi di persone che non conosce e che incontra sulla spiaggia, nei quali si inserisce di volta in volta come figura femminile di riferimento.
Parte della mostra è dedicata alla sua rappresentazione nei media e nella letteratura e sono stati selezionati una serie di filmati e libri sul tema. Questioni di famiglia, vivere e rappresentare la famiglia oggi resterà aperta fino a luglio e per seguire le diverse attività che la Strozzina promuove in occasione della mostra è possibile vedere il programma nel sito.