I pazzeschi video in HD dalla Siria
Da un anno un gruppo di giornalisti dell'Abkhazia li pubblica su YouTube, montando telecamere sui carriarmati dell'esercito siriano
La guerra civile siriana è cominciata nel marzo del 2011, quasi tre anni fa. Nonostante ai giornalisti occidentali sia proibito o reso molto difficile muoversi liberamente – e con il passare del tempo l’attenzione dei media sia molto diminuita – sul conflitto sono disponibili moltissimi materiali video. Ogni settimana nuovi filmati, ripresi in genere dalle forze ribelli, vengono pubblicati su YouTube e mostrano azioni di guerriglia, lancio di missili e sparatorie per le vie delle città siriane. Tra questi filmati amatoriali, spesso di qualità molto bassa, ce ne sono alcuni che si differenziano dagli altri per almeno due motivi.
Il primo è che sono ripresi dal punto di vista dell’esercito governativo siriano, quello del regime di Bashar al-Assad. Il secondo è che sono di qualità eccezionale. Si tratta di filmati girati in alta definizione che riprendono le azioni di battaglia in maniera estremamente ravvicinata: molti di questi video sono girati con delle telecamere GoPro montate direttamente sulle torrette dei carri armati e dei blindati impegnati in azione.
Le riprese, in genere, vengono poi montate in filmati smaccatamente pro-regime. L’audio è quello originale, registrato dalle telecamere (si sentono i rumori dei motori, degli spari e delle esplosioni e, nel filmato qui sotto, si sentono addirittura gli ordini degli ufficiali siriani – sottotitolati in inglese). Ogni tanto ai video vengono aggiunte delle musiche drammatiche (ad esempio quando dei veicoli del regime vengono colpiti) o patriottiche (quando lo scontro termina con una sconfitta dei ribelli). A volte si sentono anche commenti, che spesso hanno il tono dei cinegiornali propagandistici.
Quasi tutti i filmati riprendono vere e proprie azioni di combattimento: le telecamere montate sui veicoli mostrano la visuale “in prima persona” di blindati e dei carri armati (quasi la stessa angolatura che hanno gli occupanti dei veicoli), tanto che alcuni giornali hanno scritto che sembra di guardare “un videogioco”. Nel filmato qui sotto, ad esempio, al minuto 1:12 si vede un carro armato siriano, probabilmente un T-72, esplodere dopo essere stato colpito da un missile.
Sullo sfondo degli scontri, in quasi tutti i filmati, si vede il grado di distruzione a cui sono arrivate molte città siriane (come la capitale, Damasco). In alcuni filmati si vedono i veicoli percorrere per minuti e minuti strade cosparse di macerie e circondate di palazzi disabitati e in rovina. Diverse immagini sembrano uscite dalle fotografie d’epoca che ritraggono città distrutte durante la Seconda guerra mondiale, come Berlino o Stalingrado.
Gli autori di questi video sono un gruppo di giornalisti che si sono auto-soprannominati “the crazy Abkhaz”, cioè i folli abcasi (cioè originari dell’Abkhazia). Oltre a montare le loro telecamere sui carri armati, a volte i “folli abcasi” ci salgono dentro e partecipano alle azioni prendendosi gli stessi rischi dei soldati (in questo filmato, ad esempio, si vede un blindato per trasporto truppe BMP-2 venire colpito da una mina e, poco dopo, al minuto 3.02, quando il veicolo danneggiato ritorna al sicuro, si vedono scendere due giornalisti). Questi giornalisti fanno parte dell’ANNA, l’Abkhazia News Network Agency, una misteriosa agenzia di stampa nata un paio di anni fa e che da circa un anno produce questi incredibili filmati che arrivano dalla Siria (qui potete vedere il loro canale di YouTube: l’ultimo filmato è stato pubblicato sabato 8 marzo).
L’ANNA ha la sede legale in Abkhazia, un piccolo territorio conteso tra Georgia e Russia (ma di fatto controllato da quest’ultima) che si trova sulle coste occidentali del Mar Nero e che nel 2008 fu al centro di una breve guerra tra Georgia e Russia (un scontro che in molti paragonano, per alcuni aspetti, all’attuale crisi in Crimea). Un anno fa, pochi giorni dopo che i primi filmati venissero pubblicati online, il fondatore e titolare dell’agenzia Marat Musin concesse un’intervista al Moscow Times.
Musin spiegò che l’idea di girare questo genere di filmati gli venne in mente proprio guardando il gran numero di video messi online dai vari gruppi ribelli (quella che lui definì “propoganda di al-Qaida”). Musin, raccontò, voleva contrastare questa “propaganda” e per farlo aprì un ufficio di ANNA a Damasco, dove ora trascorre la maggior parte del suo tempo, cercando di ottenere dal regime siriano i permessi necessari ai suoi giornalisti per visitare la linea del fronte insieme agli uomini dell’esercito siriano.
Non è chiaro, scrive il Moscow Times, chi sia il finanziatore di Musin e dell’ANNA. Il governo russo e quello dell’Abkhazia negano di essere coinvolti. Secondo Yevgeny Satanovsky, presidente del Centro studi per il Medio Oriente di Mosca, il finanziatore più probabile di ANNA è il governo iraniano, uno dei principali alleati di Assad in Medio Oriente.
La guerra civile in Siria è scoppiata a metà marzo del 2011 e dura ormai da tre anni. Si calcola che almeno 130 mila persone siano morte nei combattimenti, mentre 3 milioni di persone hanno abbandonato il paese e vivono nei campi per rifugiati costruiti nei paesi vicini.