Ultime dalla Crimea
L'Europa ha offerto 11 miliardi di euro di aiuti in due anni all'Ucraina, un inviato dell’ONU è stato minacciato da un gruppo filo-russo e a Donetsk ci sono degli scontri
Sintesi della giornata di oggi
La situazione in Crimea è stata piuttosto tranquilla, ad eccezione di alcuni piccoli tafferugli a Sebastopoli e di un’azione inquietante compiuta da alcuni uomini armati nei confronti dell’inviato speciale dell’ONU Robert Serry. Serry è rimasto bloccato all’interno di un bar insieme a dei giornalisti di ITV News, ed è stato lasciato andare solo dopo avere annunciato la sua volontà di abbandonare la missione in Crimea e uscire dal paese. A Donetsk, nell’Ucraina orientale, la situazione è stata piuttosto tesa per tutto il giorno: la sede del governo regionale, occupata lunedì da alcuni manifestanti pro-russi, è stata ripresa oggi pomeriggio dalla polizia ucraina e poi rioccupata, di nuovo, dai pro-russi. Ci sono stati anche degli scontri e c’è stata una grande manifestazione di migliaia di persone a favore dell’unità dell’Ucraina.
Dal punto di vista diplomatico la giornata di oggi non ha portato particolari successi. L’atteso incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il segretario di stato americano John Kerry si è concluso senza alcun accordo (nonostante Lavrov abbia detto il contrario), e diversi diplomatici si sono detti delusi dagli scarsi risultati raggiunti. Qualcosa è stato invece deciso presso gli organi internazionali e sovranazionali: la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina pari almeno a 11 miliardi di euro per due anni; il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso le sanzioni per 18 cittadini ucraini accusati di appropriazione indebita di fondi statali; infine la Nato ha annunciato che rivedrà del tutto i termini di cooperazione con la Russia.
23.22 – È stata una giornata inconcludente sul fronte diplomatico:
– i ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia non hanno trovato un accordo (peggio: i russi hanno detto di averlo trovato, gli americani hanno smentito. C’è qualcosa che non va);
– i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina non si sono nemmeno incontrati, nonostante si trovassero entrambi a Parigi;
– il ministro degli Esteri russo ha accusato gli americani di dare al suo governo “inaccettabili ultimatum”;
– anche il ministro degli Esteri tedesco si è detto “non soddisfatto” dei risultati ottenuti.
FM #Steinmeier on #Ukraine-talks in Paris: I am not satisfied with the results. The days ahead will remain difficult. pic.twitter.com/br2WlXtXt9
— GermanForeignOffice (@GermanyDiplo) 5 Marzo 2014
23.02 – È sempre più difficile capire che cosa abbia intenzione di fare il presidente russo Vladimir Putin in Crimea e in Ucraina (ad almeno sei domande abbiamo provato a rispondere qui). L’account twitter “Euromaidan” – nato durante le proteste contro l’ex presidente ucraino Yanukovych – ha ripreso questa vignetta, che è un po’ quello a cui molti pensano quando sentono parlare di Russia e crisi in Crimea.
Chess game |PR News #Ukraine #Crimea #US #EU #Russia #Putin #Merkel #Obama pic.twitter.com/FoYIyF8MBl
— Euromaidan PR (@EuromaidanPR) 5 Marzo 2014
22.45 – Yulia Tymoshenko, ex primo ministro ucraino, ha dato un’intervista ad Associated Press due settimane dopo la sua scarcerazione. Tymoshenko ha ribadito diversi concetti già espressi nei giorni scorsi in altre interviste, in toni piuttosto perentori: ha detto per esempio che, come firmatari del Memorandum di Budapest del 1994 che garantisce la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, gli Stati Uniti e il Regno Unito devono trattare direttamente con la Russia per risolvere la crisi. L’Ucraina, ha detto Tymoshenko, non può per alcuna ragione entrare nei negoziati con il governo di Mosca mentre le truppe russe stanno puntando le pistole contro i suoi soldati: «Sta a loro (agli Usa e al Regno Unito) scegliere i metodi per fermare l’aggressore. Ma devono farlo immediatamente». Di nuovo, Tymoshenko non ha confermato se parteciperà alle prossime elezioni presidenziali del 25 maggio.
22.10 – Oggi la Nato ha annunciato una revisione completa dei termini della sua cooperazione con la Russia, e ha sospeso sia la pianificazione relativa alle operazioni congiunte portate avanti sulle armi chimiche siriane, sia i meeting bilaterali di livello civile e militare. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha anche parlato di una futura maggiore cooperazione della Nato con l’Ucraina.
#NATO decided today to put co-op w/ #Russia under review because of Russia’s actions in #Ukraine
— AndersFogh Rasmussen (@AndersFoghR) 5 Marzo 2014
We also decided to intensify #NATO relationship w/ #Ukraine. I’ll meet PM Arsenii Yatseniuk tomorrow to express our support
— AndersFogh Rasmussen (@AndersFoghR) 5 Marzo 2014
Il dipartimento della Difesa ha annunciato l’intenzione di raddoppiare il numero dei suoi aerei da guerra inseriti nelle missioni congiunte Nato di polizia nei paesi baltici; inoltre, ha annunciato un suo maggior impegno nelle esercitazioni aeree congiunte in Polonia. Il segretario alla Difesa statunitense, Chuck Hegel, ha detto: «È il momento per tutti noi di stare con la popolazione ucraina a sostegno della loro integrità territoriale e sovranità. E lo stiamo facendo».
21.40 – Qualche foto dalla città orientale ucraina di Donetsk, dove da qualche ora ci sono confronti e scontri tra pro-russi, pro-ucraini e polizia per il controllo della sede del governo regionale.
21.36 – Domani, ha detto John Kerry, lui e il ministro degli Esteri russo si incontreranno di nuovo per discutere della crisi in Crimea.
21.30 – Il segretario di stato John Kerry ha detto, al termine della giornata di incontri a Parigi: «L’integrità territoriale dell’Ucraina deve essere ripristinata e deve essere rispettata». Ha anche aggiunto che la violazione di sovranità ucraina da parte della Russia ha unito il mondo nel sostenere la popolazione ucraina.
US Secretary of State John Kerry: ‘Ukraine’s territorial integrity must be restored and must be respected’ – @nbcnightlynews
— Breaking News (@BreakingNews) 5 Marzo 2014
21.25 – Torniamo alla questione del mancato incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino oggi a Parigi, città dove si trovavano entrambi. Alexander Marquardt, giornalista di ABC, ha scritto su Twitter di avere chiesto al ministro ucraino Andriy Deshchytsia il motivo per cui non c’è stato l’incontro: Deshchytsia avrebbe scrollato le spalle, urlando: «Chiedete a Lavrov!».
Asked why didn’t meet w/ #Russia Foreign Min Lavrov, acting #Ukraine Foreign Min Deshchytsia shrugged, shouted “Ask Lavrov!”
— Alexander Marquardt (@MarquardtA) 5 Marzo 2014
21.15 – Robert Serry, inviato speciale dell’ONU bloccato oggi in un bar della Crimea da diversi uomini armati, dopo avere abbandonato la sua missione sta andando a Istanbul, in Turchia. Serry ha detto a ITV News di avere bisogno di dormire, e poi parlerà con il segretario generale dell’Onu su quanto successo oggi (per i dettagli, vedere all’aggiornamento delle 18.21).
Asked what he plans to do next, UN’s Robert Serry says he’ll talk to Ban Ki-moon and get a good night’s sleep in Istanbul. #Crimea #Ukraine
— James Mates (@jamesmatesitv) 5 Marzo 2014
21.10 – Il segretario di stato americano John Kerry si è incontrato oggi a Parigi a con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il risultato dell’incontro, che era piuttosto atteso, è abbastanza confuso ed è stato oggetto di batti e ribatti tra Stati Uniti e Russia. In sostanza, Lavrov ha detto che le due parti hanno riconosciuto come valido l’accordo firmato a Kiev il 21 febbraio scorso dall’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych e dai leader delle forze politiche che a lui si opponevano (l’accordo, i cui dettagli si possono trovare qui, prevedeva concessioni molto importanti alle opposizioni ma non parlava di dimissioni del presidente Yanukovych).
Lavrov, Kerry agree to help Ukrainians implement Feb 21 agreement http://t.co/6jvCbGC1Ph
— MFA Russia (@mfa_russia) 5 Marzo 2014
Gli Stati Uniti hanno negato la versione russa, dicendo che non è stato raggiunto alcun accordo con i russi, e non verrà raggiunto a meno che non vengano inclusi nei colloqui sul futuro dell’Ucraina anche gli ucraini. Secondo Reuters, Lavrov ha poi lasciato Parigi senza incontrarsi con il ministro degli Esteri ucraino Andriy Deshchytsia.
20.51 – La giornalista del Guardian Harriet Salem sta seguendo gli eventi nella città orientale di Donetsk, dove è in atto un confronto per il controllo della sede del governo regionale (l’edificio era stata occupato lunedì dai pro-russi, poi oggi era stato ripreso dalla polizia ucraina, per essere di nuovo assalito da manifestanti pro-russi). Le due fazioni, ha aggiunto Harriet Salem, si stanno confrontando anche in un altro punto delle città, a piazza Lenin, 5-10 minuti a piedi dalla sede del governo. Qui alle 18 è iniziata una manifestazione a cui hanno partecipato circa 3000 persone a favore dell’unità dell’Ucraina: mentre dall’altra parte del cordone formato dalla polizia c’era un migliaio di manifestanti pro-Russia.
Despite parliament restorm by pro #Russia supporters the streets were yellow & blue tonight #Donetsk #Ukraine #unity pic.twitter.com/lDqViwRWM8
— Harriet Salem (@HarrietSalem) 5 Marzo 2014
18:21 – Ricapitoliamo. L’inviato speciale dell’ONU Robert Serry è stato bloccato in un bar in Crimea da alcuni uomini, che gli hanno impedito di uscire dal locale. In precedenza la sua automobile era stata bloccata mentre si stava recando da un ufficiale della marina. Si è rifiutato di seguire gli uomini che avevano bloccato la sua auto e ha trovato ospitalità in un bar. A quel punto ha chiesto ai giornalisti di ITV News di stare con lui. Almeno uno degli uomini era armato. James Mates, giornalista di ITV News, ha raccontato su Twitter che c’erano uomini in divisa all’esterno del locale che impedivano a chiunque di entrare o di uscire. Serry ha potuto lasciare il bar solo dopo avere comunicato la fine immediata della sua missione in Crimea. È uscito dal locale mentre alcuni manifestanti urlavano “Putin, Putin!”. Serry è in viaggio verso l’aeroporto.
18:07 – Ed eccolo, l’inviato dell’ONU sano e salvo in un bar insieme con James Mates, giornalista di ITV News.
UN special envoy Robert Serry with me in coffee shop. Outside local militia block the door. #Ukraine pic.twitter.com/pbotNqCG3i
— James Mates (@jamesmatesitv) 5 Marzo 2014
17:48 – A stretto giro arriva la smentita da Reuters: non si è trattato di rapimento, l’inviato speciale dell’ONU ha “ricevuto minacce”.
Deputy U.N. Secretary-General denies reports that U.N. representative Serry was kidnapped, says Serry was threatened #breaking
— Reuters World (@ReutersWorld) March 5, 2014
17:45 – C’è una notizia diffusa da Interfax, e difficile per ora da confermare, secondo cui un inviato speciale delle Nazioni Unite sarebbe stato “sequestrato da uomini armati” in Crimea.
17:36 – A Donetsk la manifestazione continua, ci sono migliaia di manifestanti pro-Ucraina in piazza.
This is Donetsk. No less than 10K-strong pro-Ukraine manifestation. Info and pic. by @PeterShuklinov pic.twitter.com/zPmPL4SScU
— Taras Denysenko (@TarasDenysenko) 5 Marzo 2014
17:29 – Per giovedì 6 marzo è in programma un vertice straordinario dei capi di stato e di governo europei a Bruxelles per discutere sulla questione ucraina. Per l’Italia parteciperà il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
17:17 – Il ministro degli Esteri dell’Estonia, Urmas Paet, ha avuto una conversazione telefonica con il responsabile degli affari esteri dell’Unione Europea, Catherine Ashtone, riferendole di avere ricevuto alcune indiscrezioni sul fatto che i cecchini in piazza dell’Indipendenza negli ultimi giorni delle proteste a Kiev fossero stati assoldati dagli stessi leader dell’opposizione, per accelerare la deposizione del presidente Yanukovych e del governo. Nella telefonata, pubblicata su YouTube, Paet dice di non volere accusare nessuna delle due parti, ma ricorda ad Ashton la necessità di indagare su quanto accaduto a Kiev nelle ultime settimane. Ashton ha risposto confermando che c’è la volontà di approfondire il tema. Il ministero degli Esteri estone ha confermato l’autenticità della telefonata.
16:59 – Circola molto sulle agenzie questa fotografia di Kerry che avvicina Lavrov per parlargli. (AP Photo/Kevin Lamarque, Pool)
16:57 – Tra circa un’ora dovrebbe esserci un incontro più lungo tra Kerry e Lavrov.
16:55 – Il Segretario di stato americano John Kerry ha incontrato brevemente il ministro deli Esteri russo Sergei Lavrov, a margine di una conferenza sul Libano a Parigi. Kerry ha invitato Lavrov ad avviare contatti diretti e costanti con l’Ucraina per risolvere la crisi, riferisce Reuters.
16:48 – A Donetsk, città nell’Ucraina orientale che alle presidenziali del 2010 ha votato in maggioranza per Yanukovych, un gruppo di manifestanti ha occupato un edificio del governo regionale. Sarebbe successo tutto senza particolari tensioni e violenze. Nella mattina la polizia ucraina aveva evacuato diversi manifestanti filo-russi.
16.27 – A Donetsk, nell’Ucraina orientale, circa 2000 manifestanti pro-russi sono riusciti a rientrare nell’edificio del governo regionale, dopo essere stati cacciati questa mattina dalla polizia ucraina. La giornalista del Guardian, Harriet Salem, ha raccontato che la folla urlava “Berkut, Berkut” e “Russia, Russia”, e sono state fatte passare dagli altoparlanti canzoni di epoca sovietica (qui sotto una foto precedente di qualche ora fa, quando la polizia aveva ripreso il controllo dell’edificio).
16.15 – A Sebastopoli si rivede lui, Alexander Zaldostanov, capo del gruppo di motociclisti “Lupi della notte”, amici di Putin: «Dovunque siano i Lupi della notte, lì dovrebbe essere considerata Russia», dicono i Lupi di loro stessi (per altre curiosità e aneddoti qui, aggiornamento delle 14).
Sasha “the surgeon”, head of the night wolves, getting lots of love from the grannies of Sevastopol pic.twitter.com/HgFaLG8GU5
— Shaun Walker (@shaunwalker7) 5 Marzo 2014
16.01 – Veicolo militare nei pressi della base aerea di Belbek, a Sebastopoli, proveniente dalla zona di Chuvashiya, in Russia.
License plates of military vehicles in Belbek #Crimea show they came from Russia. No 21 is Chuvashiya zone. #Ukraine pic.twitter.com/69Z5xc4tOi
— Abdujalil A (@abdujalil) 4 Marzo 2014
16.00 – Il primo ministro ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha dato un’intervista a AP, dove ha detto di essere preoccupato per la possibilità che la Russia possa inviare dei soldati in aree dell’Ucraina con una forte presenza russa, al di fuori della Crimea s’intende. Yatsenyuk ha detto, tra le altre cose (il resto dell’intervista si può leggere qui):
«Un certo numero di soldati della Federazione Russa sono dispiegati in Crimea. Non sappiamo la ragione del perché si trovino su territorio ucraino. Ed è chiaro che l’ordine è arrivato personalmente dal presidente Putin. […]. Quello che è successo in Crimea è incostituzionale e sembra.. un colpo di stato sostenuto dal governo russo e dall’esercito russo»
15.42 – Nella città ucraina orientale di Kharkiv ci sono almeno 500 persone che partecipano a una manifestazione pro-russa. La tensione comunque, dice il giornalista di BBC Andrew Hosken, è minore rispetto ai giorni scorsi.
Go big or go home, I guess. Ukrainian riot police stand guard outside gov hq in Kharkiv ahead of pro-Russia protest pic.twitter.com/M3uOQGtcUR
— Alessandra Prentice (@alessaprentice) 5 Marzo 2014
15.19 – Il vignettista russo Sergey Yelkin si è preso gioco, a modo suo, delle recenti dichiarazioni del presidente Putin e del ministro degli Esteri Lavrov sulla presenza russa in Crimea. I due hanno negato che ci siano soldati russi in territorio ucraino.
Russian cartoonist Sergey Yelkin on Ukraine pic.twitter.com/2QA0Dxczmr
— Yulia Bragina (@YuliaSkyNews) 5 Marzo 2014
Le dichiarazioni di Putin e Lavrov, comunque, rispecchiano quello che da giorni va dicendo la stampa russa: qui sotto un video di una trasmissione di Russia Today, dove i conduttori criticano con un certo sarcasmo il presunto pressapochismo della stampa occidentale quando sostiene che la Russia ha invaso la Crimea.
15.15 – Il Consiglio dell’Unione Europea – conosciuto anche come Consiglio dei Ministri Europei – ha adottato alcune sanzioni per 18 cittadini ucraini accusati di appropriazione indebita di fondi statali: i beni di queste persone saranno congelati e verranno presi provvedimenti per il loro recupero.
15.00 – Prima di andare avanti, lo sappiamo che avete molte domande sulla Crimea, sono le stesse che ci siamo fatti noi al Post negli ultimi giorni. E visto che avevamo tempo ne abbiamo messe in fila sei. C’è una guerra in Crimea? Esiste una “linea rossa” per il governo ucraino? Perché la Russia ha invaso la Crimea? Sono pazzi? (È una domanda sola) Come può uscirne Putin? Quali sono i costi che pagherà l’Occidente per l’invasione della Crimea? Sì, ma allora cosa vuole o può fare l’Occidente? E la cosa sorprendente è che abbiamo provato anche a rispondere (e abbiamo citato il grande generale prussiano Carl Von Clausewitz), qui.
Punto della situazione alle 14.55
– La Commissione Europea ha approvato un pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina pari almeno a 11 miliardi di euro per due anni;
– 35 militari disarmati dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione (OSCE, organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa), stanno per arrivare in Ucraina per monitorare la crisi;
– La Russia ha deciso di vietare il trasporto di combustibile nucleare attraverso l’Ucraina a causa della “situazione instabile del paese”, ha detto il viceprimo ministro russo Dmitry Rogozin;
– A Donetsk la polizia ucraina ha ripreso il controllo dell’edificio del governo regionale e ha issato la bandiera ucraina sul tetto;
– Oggi pomeriggio i ministri degli Esteri degli Stati Uniti e della Russia si incontreranno per discutere della situazione in Crimea: sarà il primo incontro faccia a faccia dall’inizio della crisi.
13.12 – Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha detto che l’incontro di oggi tra Lavrov (ministro degli Esteri russo) e Kerry (segretario di stato americano) sarà un test per capire se la Russia è pronta a fare concessioni per far sbollire la crisi in Crimea. Hague ha però aggiunto: «Non sono ottimista sul risultato dell’incontro, ma di certo è giusto tentare tutte le possibilità diplomatiche per fermare la crisi». Hague si trova a Parigi e ha incontrato Kerry questa mattina.
With @JohnKerry in Paris for #Ukraine talks pic.twitter.com/2LhxNMSgAB
— William Hague (@WilliamJHague) 5 Marzo 2014
13.05 – Scene di strane normalità a Simferopoli, capitale della Crimea.
12.53 – Christopher Miller, giornalista di Kiev Post, ha pubblicato un video su Youtube girato oggi nei pressi di una base militare ucraina a Simferopoli, la capitale della Crimea. Miller ha raccontato che un gruppo di 50 uomini con bandiere russe e cartelli pro-russi ha attaccato delle donne – in atteggiamenti pacifici – che erano arrivate lì per protestare contro l’occupazione russa, tenendo in mano dei cartelli con scritto: «Amore, pace per tutti» e «Amate l’Ucraina? Allora smettetela!». Gli aggressori hanno strappato i cartelli, hanno spinto le donne e alcuni dei loro mariti e figli nel traffico. La polizia che si trovava nelle vicinanze, ha scritto Miller, non è intervenuta.
12.34 – Come non detto: il presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso, ha offerto un pacchetto di aiuti di 11 miliardi di euro nei prossimi due anni a favore dell’Ucraina.
The package combined could bring an overall support of at least €11 billion over the next couple of years. #Ukraine
— José Manuel Barroso (@BarrosoEU) 5 Marzo 2014
12.32 – Qui, per gli appassionati del genere, si può vedere in streaming la sessione della Commissione Europea che dovrebbe annunciare il pacchetto di aiuti a favore dell’Ucraina.
12.28 – Situazione in Crimea e nel resto dell’Ucraina: secondo fonti ucraine, nella giornata di oggi i militari russi non avrebbero guadagnato altro terreno in Crimea. Rimane però ancora alta l’allerta per possibili tentativi di occupazione da parte di pro-russi di edifici governativi locali in alcune città dell’Ucraina meridionale e orientale.
12.25 – Ieri mattina il presidente russo Vladimir Putin ha negato la presenza di truppe russe sul territorio della Crimea, suscitando tra le altre cose una reazione piuttosto sorpresa dal segretario di stato americano John Kerry. Non contento, oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha ripetuto che le basi militari della Crimea non sono state occupate da militari russi, ma da milizie locali di auto-difesa. Facendo dell’ironia, il corrispondente a Mosca del Guardian, Shaun Walker, ha scritto: «Queste continue smentite sono pazzesche. Lavrov non è preoccupato di come queste milizie di auto-difesa abbiano rubato o siano venute in possesso di veicoli militari russi?»
Continual denials mindblowing. Isn’t Lavrov worried how these independent. self-defence brigades have stolen/acquired Russian mil vehicles?
— Shaun Walker (@shaunwalker7) 5 Marzo 2014
12.19 – Anche il ministro degli Esteri canadese, John Baird, ha paragonato l’invasione russa dell’Ucraina a quella nazista della Cecoslovacchia del 1938. Un concetto simile era già stato espresso dall’ex segretario di stato americano Hillary Clinton.
12.10 – Arrivano rivendicazioni di cyber-attacchi dai pro-russi. La corrispondente di AP a Mosca, Laura Mills, ha scritto su Twitter: «Gruppi di “Cyber-Berkut” dicono che hanno hackerato diversi siti (alcuni governativi, altri no) di “traditori dell’Ucraina” mettendoci sopra quest’immagine» (nota: Berkut è il corpo speciale della polizia ucraina considerato responsabile delle dure repressioni contro i manifestanti anti-Yanukovych a Kiev dello scorso febbraio. Dopo l’allontanamento di Yanukovych dal potere, i Berkut sono stati smantellati dal parlamento ucraino, ma sono considerati ancora come degli “eroi” in alcune parti dell’Ucraina, come in Crimea).
La mappa fa riferimento alle accuse del governo russo, ma anche dei pro-russi dell’Ucraina, rivolte ad alcuni elementi di estrema destra (“nazisti”, li ha definiti Putin) che hanno partecipato alle proteste contro Yanukovych e che ora sarebbero liberi di condizionare la politica ucraina.
12.05 – Sergei Aksenov, primo ministro pro-russo della Crimea, ha detto che il suo governo rifiuta di negoziare con le autorità di Kiev, dice l’agenzia russa Ria Novosti, perché “illegittimo”. La scorsa settimana, giusto per non scordarlo, Aksenov aveva chiesto a Putin aiuto per garantire il ritorno della pace e della calma nella regione (come sappiamo, Putin ha interpretato a suo modo).
11.55 – La bandiera ucraina è stata messa di nuovo in cima all’edificio del governo regionale a Donetsk, nell’Ucraina orientale.
Ukrainian flag is back at Donetsk govt HQ. Russian stays too. All mess in Eastern Ukraine in 1 pic via @SvobodaRadio pic.twitter.com/jm3nhRy3aD
— Maxim Eristavi (@MaximEristavi) 5 Marzo 2014
Oggi sarà un’altra giornata intensa di incontri per la diplomazia internazionale riguardo la crisi in Crimea e le recenti tensioni tra Ucraina e Russia. La NATO, che ha già tenuto degli incontri nei giorni scorsi senza però arrivare a conclusioni significative, vedrà i rappresentanti russi: mentre l’Ucraina ha annunciato che oggi arriveranno gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione (OSCE, organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa) per valutare e analizzare la situazione in Crimea.
La tensione, specialmente tra Russia e Stati Uniti, rimane piuttosto alta: dopo lo scambio di accuse reciproche di ieri – sia le dichiarazioni piuttosto forti del presidente russo Vladimir Putin che le risposte ferme di Barack Obama e del segretario di stato americano John Kerry – il Pasadena Star News, sito di news della California, riporta oggi un commento ufficioso molto duro dell’ex segretario di stato Hillary Clinton, che avrebbe comparato le azioni di Putin in Crimea a quelle di Adolf Hitler degli anni Trenta. Oggi comunque è previsto un incontro tra John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il primo tra i due dall’inizio della crisi in Crimea.
Altri aggiornamenti: la banca centrale russa afferma di aver venduto 11.4 miliardi di dollari in valuta estera per sostenere il rublo, mentre la polizia ucraina ha detto di avere evacuato l’edificio del governo regionale a Donetsk (città dell’Ucraina orientale che alle scorse elezioni presidenziali del 2010 ha votato a maggioranza per Viktor Yanukovych), che era stato occupato nei giorni scorsi da diversi manifestanti pro-russi. Reuters dice che in cima all’edificio è stata issata di nuovo la bandiera ucraina. Da ieri ci sono momenti di tensione all’alto comando navale ucraino a Sebastopoli, rimasto per ora fedele all’Ucraina, che è stato circondato da un gruppo di persone descritte come «filo-russi arrabbiati» e da unità militari russe: come è successo per altre basi militari ucraine in Crimea negli ultimi giorni, le forze filo-russe hanno circondato l’edificio bloccando tutte le uscite e chiedendo agli ufficiali al suo interno di allinearsi con il nuovo governo filo-russo della Crimea. Vice ha diffuso un video che mostra la situazione fuori e dentro l’edificio.