Come si fanno i sigari cubani
Dalle piantagioni di tabacco alla fabbrica dell'Avana in cui vengono rollati a mano e inscatolati: un gran reportage fotografico
Il fotografo cubano Adalberto Roque ha realizzato un reportage sulla produzione dei sigari cubani, dalla raccolta nelle piantagioni a San Juan y Martinez, nella provincia occidentale di Pinar del Rio, all’inscatolamento nella fabbrica di H. Upmann, che si trova all’Avana ed è visitata ogni anno da migliaia di turisti. Nel 2013 la produzione di sigari cubani è cresciuta dell’8 per cento, portando a un guadagno di 447 milioni di dollari. In questi giorni è inoltre in corso all’Avana la XVI edizione della festa del sigaro cubano, dove vengono presentati e premiati i migliori sigari realizzati nel paese.
Una volta raccolte, le foglie di tabacco vengono essiccate nella piantagione e cucite insieme, in base alla loro qualità e alla bellezza. A quel punto sono inviate alla fabbrica, dove i sigari vengono arrotolati a mano: un operaio esperto può realizzarne anche un centinaio al giorno. Sono infine tagliati in modo da uniformarne la dimensione e sistemati nelle apposite scatole di legno, pronti per essere venduti.
La fabbrica H. Upmann fu fondata nel 1844 dai banchieri tedeschi August e Herman Upmann (la H. sta per hermanos, cioè fratelli in spagnolo) ed è una delle più antiche e famose dell’Avana. Produce diverse marche di sigari, tra cui gli H. Upmann veri e propri, particolarmente apprezzati tra gli altri dal presidente statunitense John F. Kennedy. Si racconta per esempio che prima di imporre l’embargo a Cuba, nel 1962, si fosse fatto procurare dall’addetto stampa 1.200 sigari H. Upmann.