Governo Renzi, cosa succede oggi
A partire dalle 10 la Camera inizia il dibattito sul discorso tenuto ieri dal presidente del Consiglio in Senato, nel pomeriggio voterà la fiducia dopo la sua replica
Ottenuta la fiducia in Senato, a tarda notte con 169 voti favorevoli e 139 contrari, il governo Renzi martedì 25 febbraio si sposta alla Camera per sottoporsi al suo giudizio, ultimo passaggio per diventare completamente operativo. L’esito della votazione è dato per scontato grazie alla cospicua quantità di deputati di cui dispone il Partito Democratico, il principale partito che sostiene il governo, ottenuta con il premio di maggioranza alle ultime elezioni politiche nel 2013.
Regole
L’articolo 94 della Costituzione prevede che il governo si presenti alle Camere “entro dieci giorni dalla sua formazione” per verificare di avere una maggioranza che lo sostiene, attraverso il voto di fiducia. È previsto che il voto avvenga “per appello nominale” con una mozione che deve essere discussa e motivata sia al Senato sia alla Camera. Poiché l’attuale assetto istituzionale prevede un bicameralismo perfetto, con le due Camere che fanno sostanzialmente le stesse cose, ciò che è accaduto lunedì in Senato vale anche martedì per la Camera. La fiducia viene naturalmente chiesta a governo già formato, sulla base delle consultazioni svolte nei giorni precedenti dal presidente della Repubblica, e successivamente dal presidente del Consiglio incaricato, che scioglie la propria riserva solo quando ha verificato di avere una maggioranza disposta a sostenere la sua attività di governo.
Discorso
A differenza di lunedì in Senato, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non terrà il proprio discorso programmatico anche davanti ai deputati. Il testo di quanto comunicato ai senatori è stato depositato alla Camera e il dibattito parlamentare sarà sui temi in esso contenuti. Renzi ha parlato a braccio usando solo qualche appunto, cosa che ha reso più complicata la trasmissione del testo del suo discorso dalla Camera al Senato: si è dovuto attendere il lavoro degli stenografi, che hanno trascritto le cose dette da Renzi in tempo reale durante il suo intervento in Senato.
Con il suo discorso di lunedì, il presidente del Consiglio ha spiazzato molti: è partito dall’emergenza dell’edilizia scolastica per passare poi alla necessità di fare le riforme istituzionali, di sburocratizzare il paese e di rendere il fisco amichevole. Ha tralasciato volutamente diversi altri temi che di solito non mancano nei discorsi programmatici di un nuovo governo: la sanità, la lotta alla criminalità e i problemi del Sud Italia.
Dibattito e replica
I deputati si confronteranno sui contenuti del discorso di Renzi presentato lunedì in Senato. Al termine del dibattito, il presidente del Consiglio terrà la propria replica per rispondere alle osservazioni dei parlamentari. Ogni capogruppo farà successivamente le proprie dichiarazioni di voto e infine il presidente della Camera, Laura Boldrini, indirà la votazione nominale. I deputati sfileranno sotto i banchi della presidenza annunciando il loro voto a favore o contrario.
Tempi
Il dibattito in aula sul discorso di Renzi inizia alle 10 del mattino e proseguirà in parte del pomeriggio. Salvo ritardi, la replica del presidente del Consiglio dovrebbe essere intorno alle 16. Dopo le dichiarazioni di voto inizierà la votazione, probabilmente verso le 18. Entro le 20 il governo Renzi dovrebbe avere la fiducia anche alla Camera.