La Cina minaccia Obama sul Dalai Lama
Ha chiesto che non si incontrino alla Casa Bianca, annunciando serie conseguenze per i rapporti diplomatici tra i due paesi, ma non è la prima volta
Il ministero degli Esteri cinese ha diffuso un annuncio chiedendo al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di non incontrare alla Casa Bianca il Dalai Lama nel pomeriggio di venerdì 21 febbraio (in Italia sarà notte) perché l’iniziativa potrebbe avere “serie ripercussioni” sui rapporti diplomatici tra i due paesi. Obama incontrerà la più alta autorità spirituale del Buddhismo tibetano proprio per segnalare la preoccupazione degli Stati Uniti per lo scarso rispetto dei diritti umani in Cina. Il Dalai Lama vive da tempo in India ed è accusato dal governo cinese di incentivare comportamenti violenti per ottenere l’indipendenza del Tibet: per questo un incontro con Obama è visto come una interferenza nella gestione degli affari internazionali della Cina, ha spiegato Hua Chunying, portavoce del ministro degli Esteri cinese.
Secondo diversi osservatori, non ci saranno particolari conseguenze nel non rispettare le richieste della Cina. Obama ha già incontrato altre due volte il Dalai Lama negli anni scorsi, suscitando reazioni simili da parte del governo cinese. L’incontro si svolgerà comunque in una delle sale di rappresentanza della Casa Bianca e non nello studio ovale, la stanza simbolo della presidenza. Gli Stati Uniti hanno grandi interessi a mantenere buoni rapporti diplomatici con la Cina, che rimane il loro principale creditore con circa 1.300 miliardi di buoni del tesoro statunitensi acquistati nel corso del tempo. Le diplomazie dei due stati sono inoltre coinvolte in trattative delicate per quanto riguarda i rapporti di potenza in Asia e per risolvere le tensioni che creano paesi come la Corea del Nord e l’Iran.