Le avversarie delle italiane in Europa League
Storie e nozioni di base su Trabzonspor, Swansea, Esbjerg e Ludogorets, per chi vuole stupire gli amici guardando i sedicesimi di finale
Quattro delle sedici partite di Europa League – la seconda competizione di calcio europea per importanza – che si giocheranno stasera riguardano squadre italiane e squadre di nazioni che non hanno una lunga tradizione di successi calcistici internazionali, ma i cui nomi in certi casi non sono del tutto sconosciuti, sebbene si tratti di squadre sostanzialmente scarse. La Juventus affronterà il Trabzonspor, una squadra turca, e le altre tre italiane – Fiorentina, Lazio e Napoli – se la vedranno contro Esbjerg, Ludogorets e Swansea. Di seguito un po’ di informazioni e storie che potete rivendervi stasera con gli amici, se guarderete una di queste partite.
Trabzonspor (Turchia)
Il Trabzonspor è una delle quattro squadre più vincenti della Turchia, ha sede a Trebisonda e fu fondata nel 1967, dalla fusione piuttosto problematica di due diverse squadre della città: ha quindi una storia relativamente recente se si considera che le altre tre principali squadre turche – Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas, tutte di Istanbul – hanno circa sessant’anni di storia in più. Nel 1976, a dieci anni dalla nascita, il Trabzonspor fu la prima squadra non di Istanbul a vincere il campionato di calcio turco: in quegli anni, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, era la squadra più forte in circolazione da quelle parti (in totale ha vinto 6 campionati, 8 coppe nazionali e 8 supercoppe di Turchia).
La storia recente del Trabzonspor – motivo per cui il nome suona comunque familiare agli appassionati di calcio italiani, soprattutto interisti – è legata all’edizione della Champions League del 2011, a cui il Trabzonspor non avrebbe neppure potuto partecipare se non fosse stato per l’esclusione del Fenerbahce da parte dell’UEFA (per uno scandalo su alcune partite truccate). Il Trabzonspor quell’anno capitò nello stesso girone dell’Inter e il 14 settembre 2011 la batté clamorosamente 1-0 a San Siro nella prima giornata di Champions League. Il giorno dopo diversi giornali utilizzarono con una certa soddisfazione l’espressione “perdere la Trebisonda”, che significa perdere la bussola, sollevando peraltro un’interessante questione etimologica per chi non si era mai chiesto prima di allora l’origine di questa espressione idiomatica. Trebisonda affaccia sul Mar Nero (la parte a sud-est, esattamente opposta alla sponda di Sochi, in Russia): da secoli è un porto molto importante per le rotte commerciali, e per secoli “perdere la rotta per Trebisonda” ha significato per i mercanti perdere parecchi soldi investiti nel viaggio (l’altra versione etimologicamente più accreditata è che “perdere la Trebisonda” significhi semplicemente perderla proprio di vista, come punto di riferimento visivo).
Quest’anno in campionato il Trabzonspor è nono e sta andando molto male, motivo per cui ha da poco sostituito l’allenatore (l’ex calciatore turco Hami Mandirali, a lungo nel Trabzonspor, ha preso il posto di Mustafa Akçay). Però in Europa League è stato praticamente perfetto: ha concluso le partite della fase a gironi piazzandosi in prima posizione nel gruppo J (in cui c’era anche la Lazio), vincendo quattro partite e pareggiandone due, senza mai perdere. È una squadra che se la gioca sempre, anche in trasferta, anche perché nelle competizioni europee parte molto spesso da sfavorita, che è la posizione di chi non ha niente da perdere. I giocatori più forti nel Trabzonspor sono calciatori che prima giocavano in squadre molto più note: Florent Malouda che arriva dal Chelsea, ma è infortunato (e alcuni sostengono che al momento non sia neppure in buoni rapporti con la società); Didier Zokora, che prima giocava nel Siviglia; e il terzino portoghese José Bosingwa (gioca anche nella nazionale).
Swansea (Galles)
Delle quattro squadre di stasera lo Swansea City è probabilmente la più nota: è la squadra di calcio della città di Swansea, in Galles, ma gioca in Premier League – il più importante campionato inglese – e attualmente si trova a metà classifica, posizione che negli ultimi due anni (dal 2011, anno dell’ultima promozione in Premier League) è riuscito a mantenere fino alla fine della stagione. Lo Swansea è anche l’attuale detentore della Coppa di Lega inglese, che vinse l’anno scorso battendo in finale 5-0 il Bradford City a Wembley, e guadagnandosi la qualificazione a questa edizione dell’Europa League (la Coppa di Lega inglese – chiamata Football League Cup – è quella a cui prendono parte le squadre che giocano nelle divisioni dalla Premier League alla League Two, che in Italia sarebbe come dire dalla Serie A fino alla seconda divisione di Lega Pro).
I giocatori migliori dello Swansea sono lo spagnolo Michu – che però è infortunato e stasera contro il Napoli non giocherà – e l’attaccante della Costa d’Avorio Wilfried Bony. Nella fase a gironi è arrivato secondo con 8 punti nel gruppo A, dietro al Valencia (che ha invece ottenuto 13 punti).
Esbjerg (Danimarca)
Esbjerg si trova a circa 300 chilometri da Copenaghen. È la prima volta che la squadra di calcio di questa città si qualifica alla fase a eliminazione diretta di una competizione europea, ed è anche la prima volta che l’Esbjerg affronta una squadra italiana in assoluto. Ha superato la fase a gironi con 12 punti in seconda posizione dietro al Salisburgo, mettendo insieme quattro vittorie e due sconfitte in un girone relativamente facile (il gruppo C, in cui le altre due squadre erano Elfsborg e Standard Liegi).
Considerando l’inesperienza in questo genere di competizioni, è stata comunque una delle notevoli sorprese della fase a gironi dell’Europa League, a cui l’Esbjerg si è qualificato grazie a un ottimo campionato disputato l’anno scorso. Quest’anno le cose vanno molto peggio (5 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte in campionato): l’Esbjerg è attualmente penultimo, in zona retrocessione, e l’altra buona notizia per la Fiorentina – sua avversaria nei sedicesimi – è che l’Esbjerg è praticamente fermo da tre mesi per via della lunga sosta invernale del campionato danese.
Secondo diversi osservatori l’Esbjerg è una squadra molto modesta, che in Italia probabilmente perderebbe anche contro molte squadre di Serie B. Il giocatore più pericoloso è l’attaccante ventiduenne Mick van Buren, che in questa stagione ha segnato 10 gol in 27 presenze; ma è la difesa il reparto sicuramente più debole nell’Esbjerg: in questa edizione dell’Europa League – considerando anche che non ha giocato contro grandi squadre – è abbastanza significativo che abbia subito 11 gol in 8 partite tra preliminari e fase a gironi. Nella rosa dell’Esbjerg c’è anche un calciatore che ha giocato in Italia, il centrocampista Martin Bergvold (nel Livorno, dal 2007 al 2010).
Ludogorets (Bulgaria)
Il Ludogorets è la squadra della piccola città di Razgrad, nel nord-est della Bulgaria: lo stadio di casa ha una capienza di 6 mila posti e, dato che non soddisfa i parametri UEFA, il Ludogorets gioca le partite di coppa allo stadio nazionale “Vasil Levski” di Sofia. Anche per il Ludogorets – come per l’Esbjerg – questa è la prima qualificazione a una fase finale di una coppa europea: hanno vinto il loro girone con 16 punti, ottenuti grazie a cinque vittorie e un pareggio, e ha sorpreso molti osservatori piazzandosi davanti a squadre più forti (le altre del girone erano PSV Eindhoven, Dinamo Zagabria e Chornomorets Odesa).
Il Ludogorets fu fondato nel 1945 ma gioca nel campionato di prima divisione bulgaro soltanto da tre anni: finora ha vinto due campionati (nel 2011-12 vinse campionato, coppa e supercoppa di Bulgaria) e attualmente è primo in classifica. Alla fase a gironi dell’Europa League ha avuto accesso dopo esser stata eliminato dal Basilea al terzo turno dei playoff di Champions League, ma prima aveva eliminato Slovan Bratislava e Partizan Belgrado. L’anno scorso fu eliminato di nuovo nei preliminari di Champions, dalla Dinamo Zagabria.
Considerando il livello generale della squadra, il Ludogorets ha una buona difesa: quest’anno in campionato ha finora subito soltanto 12 gol in 22 partite, e in Europa League 2 in 6 partite (è la squadra che ne ha subiti meno in questa competizione insieme a Tottenham e Real Betis). Il calciatore più forte però è un attaccante, il ventiquattrenne sloveno Roman Bezjak, unica punta nel modulo dell’allenatore Stoycho Stoev (un 4-2-3-1 abbastanza prudente).
Foto: l’attaccante dell’Esbjerg Mick Van Buren, a sinistra, dopo aver segnato un gol contro lo Standard Liegi, a Liegi, in Belgio, il 19 settembre 2013. (BRUNO FAHY/AFP/Getty Images)