La bufala del bambino siriano nel deserto
La foto che circola molto (anche sui giornali italiani) non mostra un bambino «perduto» e «da solo» al confine tra Siria e Giordania
Negli ultimi giorni è circolata molto la fotografia di Marwan, un bambino di 4 anni aiutato da alcuni membri dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) mentre attraversa apparentemente da solo il confine tra la Siria e la Giordania. L’immagine è stata ripresa da molti siti di notizie, è finita sulle prime pagine di alcuni giornali (come La Stampa di martedì 18 febbraio) ed è stata raccontata anche dal Corriere della Sera: praticamente tutti hanno scritto che il bambino era stato trovato da solo al confine e senza la sua famiglia. Domenico Quirico, nell’articolo che accompagna la foto sulla Stampa, scrive:
«Un bimbo perduto nel deserto giordano, ai confini con la Siria in fiamme, che cammina con la ostinazione degli innocenti alla ricerca della sua famiglia smarrita. Questa storia di profughi ha un lieto fine: una squadra delle Nazioni Unite che lo incontra, per caso, e lo salva. E i genitori che, alla fine, lo stringeranno tra le braccia»
Il Corriere della Sera scrive che il bambino “avrebbe attraversato il deserto da solo dopo aver perso la famiglia”. Anche il sito di Al Arabiya, l’emittente degli Emirati Arabi Uniti, ha pubblicato la foto sul suo sito scrivendo che Marwan aveva passato il confine per “cercare la sua famiglia”, sfuggita alla guerra civile che prosegue in Siria, con i miliziani delle opposizioni che combattono contro l’esercito del regime del presidente Bashar al Assad.
Here 4 year old Marwan, who was temporarily separated from his family, is assisted by UNHCR staff to cross #Jordan pic.twitter.com/w4s2mrNnMY
— Andrew Harper (@And_Harper) 16 Febbraio 2014
La foto del bambino è diventata conosciuta in seguito a un tweet pubblicato domenica 16 febbraio da Andrew Harper, rappresentante dell’UNHCR per la Giordania, che monitorava il passaggio dei migranti (e non era lì «per caso»). Nel messaggio, Harper aveva scritto chiaramente che il bambino era rimasto “temporaneamente separato dalla propria famiglia” e che era stato assistito da alcuni membri dell’UNHCR, in attesa del ricongiungimento con la famiglia. Il suo messaggio è stato però equivocato ed è stata data la notizia che fosse stato trovato da solo, e non con un gruppo di altri migranti.
In seguito alla diffusione delle informazioni sbagliate su Marwan, tra lunedì 17 e martedì 18 febbraio, Harper ha pubblicato su Twitter altre foto per dimostrare che il bambino stava passando il confine tra Siria e Giordania con la propria famiglia, e che era rimasto un po’ indietro solo per qualche minuto.
Marwan’s story is that he was temporarily separated frm his family in d chaos of the mass @refugees x’ing to #Jordan pic.twitter.com/ghmKtoFnYY
— Andrew Harper (@And_Harper) 18 Febbraio 2014
Thanks to Jared 4 this shot showing Marwan at the back of this group of @refugees. He is separated – he is not alone. pic.twitter.com/vq2JpxjT8j
— Andrew Harper (@And_Harper) 18 Febbraio 2014
Harper ha poi spiegato che quando arrivano nuove ondate di migranti dalla Siria in territorio giordano c’è spesso un po’ di caos, con decine di persone che si accalcano e gruppi familiari difficili da distinguere. Può succedere in queste condizioni che alcuni bambini si attardino, affaticati dalla lunga marcia che hanno fatto per arrivare al confine. Gli operatori dell’UNHCR quasi quotidianamente si occupano dei bambini e di altri rifugiati rimasti indietro, provvedendo in pochi minuti al ricongiungimento con i gruppi familiari cui appartengono. Marwan ha ritrovato la famiglia dopo una decina di minuti.