«To’o ricordi Warter?»
Cinque anni fa Walter Veltroni si dimise da segretario del Partito Democratico: il racconto migliore di quei giorni fu quello di Diego Bianchi
Cinque anni fa esatti, il 17 febbraio 2009, Walter Veltroni diede le dimissioni da segretario del Partito Democratico. Fu un momento politicamente piuttosto traumatico: Veltroni era stato il primo segretario nazionale del Partito Democratico, la sua gestione era stata caricata di grandi aspettative e speranze, aveva ottenuto alle elezioni politiche un risultato allo stesso tempo molto significativo (il 33 per cento, tuttora il massimo storico) e una sconfitta netta (Berlusconi al governo con una salda maggioranza parlamentare).
La decisione di Veltroni arrivò pochi giorni dopo la rovinosa sconfitta di Renato Soru e del centrosinistra alle elezioni regionali in Sardegna – coincidenza: anche oggi siamo alle prese col voto in Sardegna – e arrivò al termine di mesi di sofferenze e logoramento nel PD: dall’infruttuosa operazione del “governo ombra” al protagonismo dell’Italia dei Valori, dal logoramento messo in atto dai suoi avversari interni (D’Alema fondò un’associazione interna al PD, “Red”, di cui non si sentì più parlare dopo la rimozione di Veltroni; Bersani si candidò sui giornali alla segreteria, a due anni dalla fine naturale del mandato di Veltroni) alla sconfitta elettorale in Abruzzo. A Veltroni succedette Dario Franceschini, all’epoca suo vice, e fu trauma nel trauma: per la prima volta un partito erede della storia della sinistra italiana e del PCI fu guidato da un politico di formazione e passato democristiano.
Come spesso è accaduto in questi anni, la ricostruzione che più delle altre è in grado di raccontare l’atmosfera e le discussioni di quei giorni è quella che realizzò Diego Bianchi, cioè Zoro, per Parla con me, programma televisivo condotto da Serena Dandini che andava in onda su Raitre.
Il discorso di dimissioni di Veltroni: