Le nuove manifestazioni a Caracas
Il governo di Nicolas Maduro ha portato in piazza i suoi sostenitori, mentre l'opposizione ha ricominciato a protestare contro l'inflazione e la scarsità di beni che colpisce il Venezuela
Sabato 15 febbraio ci sono state grandi manifestazioni per le strade di Caracas, la capitale del Venezuela. Migliaia di persone, moltissimi con indosso magliette bianche, hanno marciato per protestare contro il governo di Nicolas Maduro, attuale presidente e successore di Hugo Chavez. Altre migliaia, vestite di rosso o con i colori della bandiera venezuelana (blu, giallo e rosso) hanno manifestato a favore del governo e hanno assistito a un comizio di Maduro.
Ci sono stati diversi scontri tra la polizia e i manifestanti contrari al governo, ma a quanto risulta non ci sono stato morti o feriti gravi. Mercoledì 12 febbraio, durante una serie di manifestazioni simili, tre persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco. Da diversi mesi ormai la situazione in Venezuela si sta facendo più tesa a causa di una crisi economica sempre più grave e degli scontri, sempre più duri, tra il governo e l’opposizione.
I manifestanti favorevoli al governo sono cominciati ad arrivare a Caracas in autobus sin dalla mattina. La loro marcia lungo la città è stata trasmessa in diretta dalla televisione nazionale. Alla fine del corteo, diverse ore dopo, Maduro si è rivolto alla folla da un palco, chiedendo a tutti i venezuelani di scendere in piazza per opporsi a quelli che ha chiamato “i fascisti” – cioè gli oppositori al governo che stavano manifestando proprio in quelle ore.
Nel discorso Maduro ha accusato il presidente della Colombia, Alvaro Uribe, di aver finanziato i movimenti di protesta di questi giorni (la rivalità tra Uribe e i leader venezuelani dura da diverso tempo e lo stesso Uribe ha accusato il Venezuela di aver finanziato le FARC, il principale movimento di guerriglia colombiano). Maduro ha anche incolpato dei recenti disordini Leopoldo Lopez, uno dei leader dell’opposizione contro il quale, negli scorsi giorni, è stato spiccato un mandato di arresto (Lopez non è stato ancora arrestato e non è più apparso in pubblico).
I manifestanti dell’opposizione si sono riuniti in un quartiere orientale di Caracas. Ci sono stati diversi scontri con la polizia che ha sparato gas lacrimogeni, mentre alcuni manifestanti hanno lanciato pietre. La manifestazione si è dispersa prima del tramonto per timore che si ripetessero gli incidenti di mercoledì scorso, quando tre persone sono state uccise – non è ancora chiaro da chi. L’opposizione protesta in particolare contro la grave situazione economica del paese: in particolare contro l’altissima inflazione, che ha superato il 50 per cento, ma anche contro la scarsità di beni di prima necessità (tra cui la carta igienica, che è diventata una specie di simbolo di questa crisi) e infine contro la criminalità, i cui indicatori sono aumentati moltissimo negli ultimi anni.