In India si cerca una tigre
È scappata da un parco nazionale – c'entra il programma di ripopolazione delle tigri del Bengala – e ha ucciso almeno 10 persone in sei settimane
Recentemente la stampa indiana si è occupata parecchio del caso della tigre “mangia-uomini”, ritenuta responsabile dell’uccisione di almeno dieci persone nelle regioni del nord dell’India. La prima vittima sembra sia stata una donna di 65 anni, uccisa il 29 dicembre scorso nel distretto di Sambhal, nello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. Sembra che la tigre sia scappata dal Corbett National Park – il più antico parco naturale dell’India, aperto nel 1936 per assicurare un territorio sicuro alle tigri del Bengala in via d’estinzione – e sembra che abbia ucciso altre nove persone nel raggio di circa 180 chilometri. L’ultima vittima è stata un uomo di 50 anni, le cui gambe e il cui addome sono stati mangiati dalla tigre prima ancora che altre persone arrivate in suo soccorso riuscissero a farla allontanare.
Dopo settimane di studio e indagini, si conoscono alcuni dettagli sulla tigre che mangia gli uomini. Anzitutto percorre grandi distanze tutti i giorni ed è a suo agio nelle zone abitate dagli uomini. Dopo avere ucciso le prime tre o quattro persone, la tigre ha iniziato a mangiare le sue successive vittime partendo dal sedere. Dall’analisi delle impronte e di altri dettagli, ha detto Belinda Wright, direttore della Wildlife Protection Society in India, si dovrebbe trattare di una femmina con i canini intatti, probabilmente ferita a una zampa.
I conflitti tra le tigri e gli uomini sono cresciuti in quelle zone dell’India in cui le tigri del Bengala, in via di estinzione, hanno iniziato a essere controllate e inserite in lunghi programmi di ripopolamento portati avanti da alcune società e associazioni per la preservazione della fauna selvatica. «Questi conflitti sono il prezzo del successo nel processo di preservazione», ha detto Ullas Karanth, biologo che guida il programma sull’India per la Wildlife Conservation Society. Le tigri cresciute in queste zone hanno cominciato a fare incursioni in ambienti a cui non sono abituate e hanno cambiato anche il modo di cacciare: al posto dell’attacco sistematico e silenzioso della generazione precedente, le tigri più giovani hanno sviluppato una caccia più rumorosa e furente.
Da domenica circa 400 persone, accompagnate da due elefanti, stanno setacciando la foresta lavorando in centri concentrici dal centro verso l’esterno, per trovare la tigre e narcotizzarla o abbatterla. Gli abitanti dei villaggi della zona hanno iniziato a chiedere più protezione e a rivendicare il loro diritto a usare le armi per uccidere la tigre. Molti di loro, tra le altre cose, non hanno il bagno in casa: spesso si ritrovano ad andare fuori all’aperto o nelle aree della foresta in diverse ore del giorno e della notte. Le autorità locali hanno invitato gli abitanti a uscire all’aperto soltanto in gruppo.