La leader del partito francese Rassemblement National è accusata di appropriazione indebita: potrebbe essere condannata al carcere e all'ineleggibilità per cinque anni

Oggi c’è la sentenza del processo contro Marine Le Pen

I soccorsi dopo il terremoto di venerdì stanno andando a rilento, e si stima che i morti possano salire a 10mila 

Non si sa ancora quanti dispersi ci siano in Myanmar

Durante la "festa di fine digiuno", l'Eid al-Fitr, i musulmani di tutto il mondo si riuniscono in preghiere e celebrazioni

La festa per la fine del Ramadan, fotografata

Hanno un ruolo significativo nella tutela dell'ecosistema e non solo, racconta un reportage fotografico di Reuters

In Galizia i cavalli selvatici sono una risorsa

Per l'elettricità restano i pannelli solari, si cucina sul fuoco, e l'ingresso di medicine e cibo è bloccato dagli israeliani

Le cose che a Gaza proprio non si trovano

Finora si poteva ottenere dai medici o in alcune cliniche, mentre con il nuovo piano dovrebbe diventare più facile

Nel Regno Unito il governo vuole rendere gratuita la pillola del giorno dopo in tutte le farmacie

Dopo aver perso la capitale i miliziani delle RSF si stanno ritirando nella regione, che ancora controllano in buona parte e dove vogliono formare un governo parallelo

Nella guerra civile in Sudan ora si guarda al Darfur

Storia minima dell'ex colonia britannica, che dal colpo di stato del 2021 è di nuovo in mezzo a una violenta guerra civile

Il Myanmar era devastato già prima del terremoto

Era stata condivisa per errore con un giornalista: dopo giorni di pressioni ha detto che non intende assecondare «fake news» o la «caccia alle streghe»

Trump ha detto che non licenzierà nessuno per la chat sui piani militari

Il piccolo comune siciliano produce il più rinomato del mondo, ma questa fama è sfruttata anche in modo ambiguo

Come fa a esserci tutto questo pistacchio “di Bronte”?

Jonna Mendez fu per vent'anni a capo del camuffamento degli agenti della CIA, e una volta ingannò perfino il presidente

Come si traveste una spia, spiegato da una spia

Da gennaio in alcune scuole francesi sarà usato un modello tridimensionale: moltissime persone – uomini e donne – non ne sanno quasi niente

La clitoride, spiegata bene

<p>Lunedì 10 febbraio migliaia di bosniaci della Federazione di Bosnia-Erzegovina – una delle due entità politico-amministrative in cui è suddivisa la Bosnia-Erzegovina, abitata principalmente da croati e bosgnacchi – hanno protestato per il sesto giorno consecutivo contro i governi regionale e nazionale, accusati di non avere trovato una soluzione alla difficile situazione economica del paese e alla vasta diffusione della corruzione negli apparati amministrativi nazionali. Le proteste, <a href="https://www.ilpost.it/2014/02/07/scontri-tuzla-bosnia-erzegovina/">nate a Tuzla</a> e poi diffuse in altre città della Federazione, tra cui Sarajevo, sono state definite le peggiori nel paese dalla guerra del 1992-1995: stanno coinvolgendo tutti e 10 i cantoni della Federazione e hanno già portato alle dimissioni di quattro presidenti di cantoni. Nei giorni scorsi ci sono state alcune proteste anche nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, l&#8217;altra entità politico-amministrativa della Bosnia, ma molto più piccole e circoscritte, anche a causa della minore libertà di espressione concessa in queste zone del paese.</p>

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<p>Lunedì circa 1.000 persone hanno manifestato a Sarajevo: hanno bloccato il centro città urlando slogan contro il governo e chiedendone le dimissioni. <a href="http://www.nytimes.com/2014/02/11/world/europe/bosnians-furious-with-politicians-shut-down-central-sarajevo.html?partner=rss&amp;emc=rss&amp;smid=tw-nytimesworld&amp;_r=0">Come racconta il <em>New York Times</em></a>, hanno partecipato persone di tutte le età, con una predominanza di studenti, disoccupati e persone appartenenti alla classe media. Dopo le violenze della settimana scorsa – venerdì per esempio erano stati presi d&#8217;assalto diversi edifici governativi, tra cui il palazzo presidenziale a Sarajevo – le manifestazioni di lunedì sono state pacifiche e non ci sono stati scontri con la polizia.</p>
<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p>Demonstranti blokirali centar Sarajeva <a href="https://twitter.com/search?q=%23AA&amp;src=hash">#AA</a> <a href="http://t.co/Wovn180SE2">pic.twitter.com/Wovn180SE2</a></p>
<p>— ANADOLU AGENCY (BHS) (@aa_balkans) <a href="https://twitter.com/aa_balkans/statuses/432909547489882112">10 Febbraio 2014</a></p></blockquote>
<p>&nbsp;</p>
<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p>Demonstranti blokirali centar Sarajeva <a href="https://twitter.com/search?q=%23AA&amp;src=hash">#AA</a> <a href="http://t.co/XP0D42VK2E">pic.twitter.com/XP0D42VK2E</a></p>
<p>— ANADOLU AGENCY (BHS) (@aa_balkans) <a href="https://twitter.com/aa_balkans/statuses/432909476069265409">10 Febbraio 2014</a></p></blockquote>
<p>&nbsp;</p>
<p>La situazione economica della Bosnia, <a href="http://www.reuters.com/article/2014/02/10/us-bosnia-protest-idUSBREA1917120140210">scrive <em>Reuters</em></a>, si è aggravata negli ultimi anni anche a causa del sistema altamente decentralizzato di condivisione del potere stabilito dall’Accordo di Dayton, che nel 1995 mise fine alla guerra civile nell&#8217;ex Jugoslavia: questo tipo di assetto ha spaventato gli investitori stranieri, paralizzato in diverse occasioni l&#8217;attività del governo e contribuito a creare una difficile e grave situazione economica in tutto il paese. Circa il 27 per cento della forza lavoro bosniaca oggi è disoccupata, ma la percentuale arriva al 45 per cento se si considera anche la cosiddetta &#8220;economia informale&#8221;, cioè quella che sfugge alla contabilità nazionale. <a href="http://www.economist.com/blogs/easternapproaches/2014/02/bosnias-protests">Come racconta l&#8217;<em>Economist</em></a>, la ricostruzione post-bellica diede una grande spinta all&#8217;economia del paese, che però da molti anni sembra essersi azzerata. In diverse città del paese – come a Tuzla – le autorità hanno portato avanti politiche di privatizzazione delle vecchie imprese statali, che si sono spesso trasformate in occasioni per la diffusione della corruzione (non che prima della guerra andasse meglio: molte di queste aziende statali erano sommerse di debiti).</p>
<p>C&#8217;è poi un problema grosso nella macchina burocratica e amministrativa del paese: il sistema politico bosniaco consente a decine di partiti politici di ricevere finanziamenti statali per le loro attività, e gli accordi di Dayton hanno creato una serie molto lunga di cariche e figure istituzionali. Oltre ai sistemi di governo regionali delle due entità amministrative della Bosnia – quella croata-musulmana e quella serba, a cui si deve aggiungere anche il Distretto di Brčko, che rimane sotto la supervisione della comunità internazionale – già piuttosto complicati, la presidenza centrale della repubblica prevede non uno ma tre presidenti eletti a suffragio universale in rappresentanza delle tre etnie (bosgnacchi, serbi e croati). Il sistema di potere bosniaco è stato anche oggetto dei colloqui dei ministri degli Esteri dei 28 paesi dell&#8217;Unione Europea, che si sono tenuti lunedì a Bruxelles, in Belgio, e che auspicano si possa riformare l&#8217;intero sistema politico e amministrativo del paese.</p>
<p>Molti osservatori si stanno chiedendo se le proteste in Bosnia finiscano in breve tempo e senza alcun risultato – come successe con manifestazioni analoghe in Croazia nel 2011, in Bulgaria nel 2013 e nella stessa Bosnia la scorsa estate – o se favoriranno qualche cambiamento significativo nell&#8217;assetto di potere nazionale. Per il momento i gruppi che protestano sono molto divisi e questo sta impedendo l&#8217;emergere di un unico leader nazionale.</p>

Mondo

bosnia

bosnia ed erzegovina

proteste bosnia

sarajevo

Bosnian people march as one holds up a banner that reads: “We Want Government Resignation”, during a protest in the Bosnian capital of Sarajevo, Monday Feb. 10, 2014. Thousands are protesting in Bosnia for a sixth day, demanding that politicians resign and a new government of non-partisan experts be put in to address the country's nearly 40 percent unemployment and rampant corruption. (AP Photo/Amel Emric)

Bosnia protest

<p>Un manifestante bosniaco tiene in mano un cartello con scritto: “Vogliamo le dimissioni del governo”, durante una protesta a Sarajevo, 10 febbraio 2013.<br />
(AP Photo/Amel Emric)</p>


Proteste Sarajevo

<p>Proteste di fronte al palazzo presidenziale a Sarajevo, 9 febbraio 2014.<br />
(ELVIS BARUKCIC/AFP/Getty Images)</p>


<p>Una donna bosniaca protesta di fronte a un cordone della polizia a Sarajevo, 9 febbraio 2014.<br />
(AP Photo/Amel Emric)</p>


<p>La polizia bosniaca mette in sicurezza un'area di fronte a un edificio governativo a Sarajevo, 8 febbraio 2014.<br />
(AP Photo/Amel Emric)</p>


L'economia è ferma, la disoccupazione è oltre il 25 per cento e la guerra ha lasciato un'amministrazione raddoppiata o triplicata per ogni livello di governo, tra le altre cose

Perché si protesta in Bosnia?

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Perché si protesta in Bosnia?

Perché si protesta in Bosnia?

Perché si protesta in Bosnia?