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  • Martedì 28 gennaio 2014

Come sta Michael Schumacher

«Ci vorrà il tempo che ci vorrà», dicono i medici riguardo il risveglio del pilota in coma farmacologico dal 29 dicembre scorso

Elisabetta Rosaspina racconta sul Corriere della Sera qualche aggiornamento sulle condizioni del pilota Michael Schumacher, in coma farmacologico dal 29 dicembre 2013 a causa di una brutta caduta sugli sci. I giornalisti hanno sostanzialmente lasciato l’ospedale, come richiesto dalla moglie di Schumacher – che va a trovarlo tutti i giorni – e così anche i tifosi. I medici che hanno in cura Schumacher non rilasciano dichiarazioni ufficiali dal 31 dicembre, e secondo il capo del reparto di rianimazione dell’ospedale non lo faranno «finché non ci saranno cambiamenti significativi». Secondo alcuni, Schumacher potrebbe rimanere in queste condizioni ancora a lungo.

Un mese dopo, Michael Schumacher è ancora immerso nel suo sonno innaturale. È questa l’unica notizia sulla quale coincidono i silenzi ufficiali («Non daremo altre informazioni – annunciarono il 31 dicembre i neurochirurghi Stéphane Chabardes ed Emmanuel Gay, e il capo del reparto di rianimazione dell’ospedale di Grenoble, Jean-François Payen – finché non ci saranno fatti nuovi e significativi») e le voci ufficiose sullo stato di salute dell’ex campione tedesco di Formula Uno, inciampato in un sasso il 29 dicembre mentre attraversava con gli sci un breve tratto di fuori pista, sulle Alpi francesi: ogni giorno potrebbe essere il giorno del suo «risveglio». Ma quel giorno non è ancora arrivato. Pare.

Ogni mattina (da martedì scorso, precisa il Journal du Dimanche), i medici cercano di ridestare dolcemente il corpo di Michael, e soprattutto il suo cervello, si sforzano di ricondurlo all’autosufficienza, provano a staccare le macchine che provvedono alle sue funzioni vitali e riducono progressivamente i sedativi che lo mantengono nel coma artificiale. Inizialmente salvifico. Ma finora – e qui sono sempre fonti ufficiose a esprimersi – i tentativi non hanno dato l’esito sperato e le macchine sono tornate a svolgere la loro triste, indispensabile supplenza.

«Michael è un combattente, non ci arrendiamo» aveva fatto sapere Corinna, la moglie, via Internet: caparbia e fiduciosa («La famiglia è molto soddisfatta del lavoro dei medici» si legge nell’ultimo comunicato), ogni mattina Corinna arriva dalla Svizzera al capezzale del marito e ogni sera riparte per tornare dai figli adolescenti, Gina-Maria e Mick, che non possono perdere l’anno scolastico. Nel fine settimana sono stati visti anche il padre di Schumacher, Rolf, e il fratello Ralf.

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foto: DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages