Perché le colombe del Papa sono state attaccate
Il sito del National Geographic spiega che c'entra soprattutto il loro colore
Domenica 26 gennaio, poco dopo la preghiera dell’Angelus dalla finestra del palazzo Apostolico in Vaticano, papa Francesco insieme con una coppia di bambini ha liberato due colombe bianche, simbolo di pace. Poco dopo aver preso il volo, i due uccelli sono stati però attaccati da altri volatili, perdendo diverse piume (nel migliore dei casi). La scena è stata vista dalle migliaia di persone in piazza San Pietro per ascoltare il Papa ed è stata fotografata da diversi fotografi delle agenzie di stampa internazionali. Nelle ore seguenti le immagini hanno circolato molto sui social network, con post ironici sull’accaduto e altri che hanno preso più sul serio la vicenda parlando di messaggio divino.
Mel White del National Geographic ha scritto un articolo per riportare la vicenda nel giusto ambito, quello della natura e del comportamento animale, e spiega che le colombe sono state attaccate dagli altri uccelli innanzitutto per un semplice motivo: perché erano bianche. Nelle città come Roma vivono migliaia di piccioni, che sono parenti delle colombe, e il colore del loro piumaggio è di solito tra il nero, il grigio e il marrone. Si confondono con il colore dell’asfalto e delle facciate dei palazzi e sono quindi poco identificabili per gli altri uccelli. Lo stesso vale per altre specie di volatili perché in circolazione in natura i casi di piumaggi completamente bianchi sono rarissimi.
Le due colombe liberate dal Papa sono state attaccate perché erano facilmente distinguibili dall’ambiente circostante grazie alle loro piume totalmente bianche. Erano una preda facile da identificare e da seguire come lo sono gli esemplari di animali albini, che infatti di solito hanno vita breve in natura perché non riescono a mimetizzarsi – senza contare che erano animali nati e vissuti in cattività, quindi con una capacità di volo piuttosto scarsa.
White ricorda che le colombe sono da millenni un simbolo di pace, in parte perché secondo la leggenda fu proprio una colomba a portare un ramoscello di ulivo a Noè, indicandogli che il diluvio universale era finito. Le colombe sono diventate un simbolo importante per i cattolici, soprattutto quelle bianche che simboleggiano la purezza, la serenità e naturalmente la pace. In natura non esistono però colombe completamente bianche, e per questo nei secoli ne sono state selezionate e incrociate diverse per ottenere uccelli dal piumaggio bianco come quelli liberati dal Papa.
I due uccelli che hanno attaccato le colombe erano una cornacchia grigia e un gabbiano reale zampegialle. Sono due volatili molto comuni in Europa e sono onnivori, si nutrono cioè praticamente di qualsiasi cosa dalle uova di altri uccelli a ciò che si trova nelle discariche. Dopo secoli di convivenza, si sono abituati all’uomo e non si fanno particolari problemi nel vivere in città. Ci tengono al loro territorio e in alcuni casi possono diventare aggressivi e attaccare altri uccelli, specie se sono molto vistosi come le colombe di papa Francesco, ma non hanno forza e artigli adatti per uccidere prede così grandi.