Chi vive ancora con i suoi?
Due grafici mostrano quanti 25-34enni in diversi paesi sono ancora a casa con i genitori e quanto la crisi economica abbia influito sulla loro permanenza
Utilizzando i dati forniti dagli istituti di statistica dell’Unione Europea, del Regno Unito e degli Stati Uniti, il sito di informazione Quartz (che fa parte della società che edita l’Atlantic) ha pubblicato un interessante grafico che mostra la percentuale di persone tra i 25 e i 34 anni che vivono ancora nella casa dei loro genitori. Il paese dove nell’ultimo anno il fenomeno è stato più consistente è la Slovacchia con il 56,6 per cento di 25-34enni che vivono ancora con la famiglia. L’Italia è al quinto posto (46,6 per cento) preceduta da Malta (48,9) e seguita dal Portogallo (44,5). Nei paesi scandinavi la percentuale è bassissima e intorno al 4 per cento, con la Danimarca a 1,8 per cento. Anche in Francia sono pochi i 25-34enni che vivono ancora con la famiglia: solo l’11,5 per cento.
Quartz ha poi misurato il cambiamento nei dati percentuali sulle persone tra i 25 e i 34 anni che vivono ancora con la famiglia negli ultimi cinque anni, quelli caratterizzati dalla crisi economica su scala globale che ha avuto serie conseguenze in diversi paesi. In Ungheria è stato registrato l’aumento più sensibile pari a +9,2 per cento, in Italia la variazione è stata relativamente bassa (+1,5 per cento) perché c’era la tendenza a rimanere a lungo a vivere con i genitori ben prima che iniziasse la crisi economica. Il dato della Spagna è interessante: la quantità di 25-34enni che vivono in famiglia è diminuita dell’1,7 per cento nonostante la crisi. Il motivo è però dovuto al fatto che moltissimi giovani hanno lasciato il paese, cercando lavoro e condizioni di vita migliori all’estero. Quartz stima che negli ultimi cinque anni il numero di 25-34enni residenti in Spagna sia diminuito del 16 per cento.