Dove avvenne lo sbarco di Anzio?
Ad Anzio, direte voi: ma non è così semplice, i sindaci di Anzio e Nettuno litigano e la storia è arrivata sul New York Times
Settant’anni fa, il 22 gennaio 1944, quando gli Alleati sbarcarono in Italia per aggirare la linea di difesa tedesca Gustav e liberare Roma, probabilmente non pensarono troppo al nome che nei decenni seguenti avremmo dato allo sbarco. Se ci avessero pensato un po’ di più ci saremmo forse evitati il litigio scoppiato tra i sindaci dei due comuni confinanti di Nettuno e Anzio – raccontato da un articolo del New York Times – che si contendono le celebrazioni per l’anniversario dello sbarco.
Cosa fu lo sbarco di Anzio?
Lo sbarco degli Alleati è noto come lo sbarco di Anzio ma, coinvolgendo migliaia di uomini e mezzi, avvenne su un pezzo di costa molto lungo: le truppe americane del VI corpo d’armata sbarcarono nelle prime ore del 22 gennaio su quella che avevano chiamato in codice “X-Ray Beach”, la lunga frazione di costa tra Anzio e Torre Astura; le truppe della I divisione britannica, invece, sbarcarono a nord di Anzio, lungo quel tratto di costa che avevano chiamato “Peter Beach”.
Lo sbarco doveva essere il primo passo dell’”operazione Shingle”, il cui obiettivo era aggirare la linea di difesa tedesca che poco più a sud, all’altezza di Cassino, bloccava l’avanzata degli Alleati. Per gli americani, quindi, il primo obiettivo dopo lo sbarco era attestarsi al porto di Anzio per poi attaccare le forze tedesche. Pur essendosi conclusa con la presa di Roma, l’operazione è considerata dalla storiografia come un fallimento. Gli indugi del comando alleato nell’attaccare le deboli forze tedesche fecero perdere l’effetto sorpresa: questo diede tempo ai tedeschi di riorganizzarsi e di difendersi. Alla fine gli Alleati impiegarono quattro mesi per raggiungere Roma e persero tra morti e feriti oltre quarantamila uomini, dei settantamila che avevano iniziato l’operazione.
Perché si litiga?
“X-Ray Beach”, dove sbarcarono le truppe americane, fa oggi parte del comune di Nettuno. Il sindaco della città, Alessio Chiavetta, dopo anni di celebrazioni condivise, ha deciso di organizzare una commemorazione senza coinvolgere il comune di Anzio. Come riporta il New York Times, il sindaco Chiavetta ha dichiarato di voler «ristabilire una verità storica»: il fatto che lo sbarco coinvolse entrambi i comuni, e quindi non va chiamato “sbarco di Anzio”. Luciano Bruschini, sindaco di Anzio, ha a sua volta accusato il collega Chiavetta di revisionismo storico che «contraddice le mappe militari». La contesa ha anche raggiunto delle punte piuttosto surreali: le brochure del comune di Anzio dedicate alle celebrazioni includono gli eventi organizzati dal comune di Nettuno, ma non viceversa.
Quindi?
La questione, seppur banale, non è semplice da risolvere. In primo luogo bisogna considerare che Anzio era originariamente il porto di Nettuno, e che quindi i due comuni hanno sempre avuto un legame piuttosto forte. In secondo luogo, a complicare la vicenda, va considerato il fatto che durante il periodo fascista i due comuni erano stati fusi in uno solo chiamato Nettunia. L’ultima cosa da considerare è infine lo scopo dello sbarco: prendere possesso del porto di Anzio. Nei piani militari degli alleati lo sbarco è dunque riportato come lo sbarco di Anzio: banalmente il porto si chiamava così. Il litigio, dunque, sembra piuttosto pretestuoso: anche se a voler essere pignoli i primi soldati sbarcarono su quello che è oggi territorio di Nettuno, il loro obiettivo era di prendere il porto di Anzio – solo questioni logistiche spinsero le navi alleate poco più a sud e a nord del loro obiettivo.