Lena Dunham e Photoshop
L'autrice e produttrice della serie tv Girls, con un fisico fuori dai canoni proposti dai media, è finita su Vogue con una serie di foto ritoccate e ne è nata una lunga discussione
Lena Dunham è autrice, regista e protagonista di Girls, una serie tv piuttosto controversa prodotta dall’emittente televisiva via cavo HBO e da poco trasmessa anche in Italia: è ambientata a New York e racconta le esperienze (anche sessuali) di quattro ragazze dopo la fine del college. La protagonista è Hannah (Lena Duhnam, appunto) che ha una laurea in letteratura inglese, condivide con un’amica un appartamento e viene licenziata da uno stage non retribuito quando prova a chiedere uno stipendio. Lena Duhnam nella serie è spesso nuda e ha un fisico lontano dai modelli e dai canoni che solitamente vengono proposti dai media, a partire da quello della magrezza. Il corpo esibito di Lena Dunham è stata una delle questioni più criticate di Girls e, allo stesso tempo, anche una delle principali rivendicazioni (femministe e non) della serie: ci vogliono più corpi normali in tv, quello che non è normale è semmai un fisico magrissimo, plastico e abbronzato, le donne non devono temere di mostrarsi così come sono.
Di Lena Dunham si è tornato a parlare negli ultimi giorni dopo la copertina che le ha dedicato Vogue America nel numero di febbraio: la foto, come quelle nel servizio all’interno, sono state scattate dalla celebre fotografa Annie Leibovitz. Jezebel, un sito molto popolare che tra le altre cose si occupa di denunciare come media, riviste e tv alterano l’immagine della donna, ha accusato Vogue e Annie Leibovitz di aver ritoccato e “migliorato” con Photoshop proprio il corpo di colei che ha rivendicato la differenza del proprio aspetto. E ha offerto un premio di diecimila dollari a chi avesse fornito le immagini «vere»: estendendo l’invito anche a Lena Dunham e garantendo l’anonimato. Le foto sono arrivate e sono state pubblicate sul sito (che ha raccolto più di un milione di visite).
Nell’articolo di Jezebel si analizzano gli scatti pubblicati mettendoli a confronto con quelli originali e indicando i principali interventi effettuati digitalmente sulle foto di Lena Dunham: il collo è stato reso più sottile ed è stata affilata la mascella, la vita e fianchi sono stati snelliti, la fossetta sul gomito è stata rimossa, la scollatura rifinita, e così via per ogni immagine. Questa è la foto con i maggiori interventi, nel confronto prima e dopo.
Lena Dunham
Nel suo articolo, la direttrice di Jezebel Jessica Coen ha scritto: «Lena Dunham è una donna che celebra il sentirsi a proprio agio nel corpo che ha ed è sfacciatamente femminista. Il suo fisico è vero. Lei è vera. E per quanto belle, le foto di Vogue invece non lo sono». Nonostante molte riviste cosiddette “femminili” siano cambiate nel diffondere l’immagine della donna (Vogue si era ad esempio impegnata a non utilizzare modelle troppo magre e che facessero pensare a “donne con disturbi alimentari”), «stiamo ancora parlando di un settore che ci dice che le borse sotto gli occhi sono qualcosa di sbagliato», ha concluso Jessica Coen.
L’iniziativa di Jezebel ha ricevuto diverse critiche: il Guardian spiega ad esempio che aver pagato per le foto originali di Lena Dunham, ma non di altri personaggi, significa aver agito contro i propri principi, essersi appropriati della sua immagine (rivendicandola come vera) e aver semplicemente riproposto quell’ossessione per le icone femminili che tanto si combatte. Vogue ha comunque fatto sapere che gli interventi di ritocco alle foto sono stati molto lievi e che la rivista ha il merito di aver scelto per la copertina di febbraio una donna che corrisponde a un canone estetico «non convenzionale» e che è diventata celebre proprio grazie alla diversità del proprio aspetto in un panorama di immagini invece piuttosto tradizionali e canonizzate.
Lena Dunham è intervenuta nel dibattito e a Slate France ha detto: «Capisco che ci sia una contraddizione tra quello che faccio e stare sulla copertina di Vogue. Ma non capisco come possa essere un male vederci, Photoshop o no, una donna che non è la classica ragazza copertina di Vogue». E ancora: «Una rivista di moda è una bella fantasia. Vogue non è un giornale che si apre quando si va in cerca delle donne reali. Questa è la rivista che si apre per vedere bei vestiti, bei posti (…) Se si vuole veramente sapere a chi assomiglio, andate a vedere la serie che faccio ogni settimana.»