La prima presidente donna della Repubblica Centrafricana
Catherine Samba-Panza, 58 anni, è cristiana ma considerata "neutrale": cercherà di tirare fuori il paese dalla guerra civile
Lunedì 20 gennaio il parlamento ad interim della Repubblica Centrafricana (il Consiglio di Transizione Nazionale), paese nel quale è in corso una guerra civile, ha eletto il suo nuovo presidente ad interim: è Catherine Samba-Panza, 58 anni, sindaco della capitale Bangui, prima donna nella storia del paese a ricoprire l’incarico di presidente. Samba-Panza dovrebbe restare in carica poco più di un anno: è stata eletta per sostituire l’ex presidente Michel Djotodia, dimesso il 10 gennaio 2014, e il suo compito è quello di guidare la Repubblica Centrafricana verso le elezioni nazionali fissate per il 2015.
L’elezione di Catherine Samba-Panza è stata accolta con canti e balli per le strade della capitale Bangui e con grande entusiasmo da parte delle spettatrici donne nell’aula del parlamento centrafricano. Il New York Times ha spiegato così l’aria che si respira nel paese: «Il consenso, nel parlamento e nelle strade, è dovuto all’idea che gli uomini hanno inesorabilmente condotto il paese in una spirale di violenza, e che l’unica speranza per uscirne è dare il potere a una donna». Catherine Samba-Panza ha ricevuto l’appoggio di diversi gruppi della società e politica della Repubblica Centrafricana, grazie al quale ha sconfitto alla seconda votazione Desire Kolingba, figlio di un ex presidente centrafricano, con 75 voti a favore e 53 contro (gli altri sei candidati erano già stati eliminati dopo il primo voto nel parlamento).
Catherine Samba-Panza è nata in Ciad, da madre centrafricana e padre camerunense, e si è trasferita nella Repubblica Centrafricana durante la sua adolescenza. Ha studiato legge, ha lavorato nel mondo degli affari e nel corso degli anni si è impegnata a favore dei diritti delle donne e delle vittime di violenze sessuali. È entrata in politica nel 2003, dopo che l’allora presidente Ange-Felix Patasse fu deposto da un colpo di stato compiuto da Francois Bozize, che la nominò vicepresidente della conferenza di riconciliazione nazionale. Michel Djotodia, l’ultimo presidente centrafricano, la nominò sindaco di Bangui quando i ribelli musulmani fecero cadere il governo di Bozize. È cristiana, ma grazie al successo delle sue precedenti esperienze lavorative è riuscita a ottenere consensi piuttosto ampi – per esempio la sua candidatura fu accettata da entrambe le parti quando fu proposta come sindaco di Bangui sotto un’amministrazione ad interim – e a essere considerata politicamente “neutrale”.
Oltre a guidare il paese alle elezioni del prossimo anno, Samba-Panza cercherà di mettere fine agli scontri tra gruppi della minoranza musulmana e quelli della maggioranza cristiana, che solo nelle ultime sei settimane hanno causato oltre 1000 morti. La crisi nel paese era iniziata nel marzo 2013, quando diversi gruppi di musulmani riuniti nella coalizione conosciuta come Seleka presero il potere nel paese. Durante il suo primo discorso da presidente, Samba-Panza ha detto: «Sono il presidente di tutti i centroafricani, senza eccezioni. Chiedo ai miei bambini anti-balaka [il nome dato alle milizie cristiane] e seleka di ascoltarmi e di mettere giù le armi». Con una dichiarazione data a Reuters, il portavoce del più grande gruppo anti-balaka, che aveva precedentemente minacciato di protestare contro il voto per il nuovo presidente, ha detto che il suo movimento è felice per il risultato: «Lei è una donna che può portare la pace».
L’elezione di Samba-Panza si è conclusa lo stesso giorno in cui i paesi dell’Unione Europea hanno trovato l’accordo per inviare centinaia di soldati in Repubblica Centrafricana con compiti di peacekeeping (ora ci dovrà essere l’approvazione dell’ONU). I soldati dovranno unirsi ai 1600 militari francesi e 4400 militari dell’Unione Africana già presenti sul territorio centrafricano.