Le spedizioni in anticipo di Amazon
Ha depositato un brevetto in cui spiega come intende spedire la merce ai suoi clienti ancora prima che sia ordinata
Secondo il blog Digits del Wall Street Journal, nel dicembre 2013 Amazon ha ottenuto il brevetto per una cosa chiamata “spedizioni in anticipo” (anticipatory shipping, in inglese). Si tratta proprio di quello che state immaginando: un metodo per consegnare la merce ancora prima che il cliente la ordini (potete dare un’occhiata al brevetto qui). I vantaggi di un simile metodo sono abbastanza evidenti. “Anticipando” gli ordini della propria clientela, Amazon potrebbe dissuaderli dal visitare la concorrenza, cioè i negozi fisici. Potrebbe accorciare i tempi di consegna che, come ha scritto nella richiesta di brevetto, “scoraggiano l’acquisto di merce online” (il motivo che ha spinto la società a cominciare a studiare un sistema di consegne tramite droni).
La parte difficile, ovviamente, è riuscire a prevedere cosa desiderano i propri clienti. Il brevetto non va molto nello specifico, ma spiega una serie di metodi tramite i quali sarebbe possibile prevedere con un certo grado di approssimazione quale sarà il prossimo acquisto di un cliente (o più semplicemente: dei clienti in una certa area geografica). Tra i fattori considerati ci sono gli ordini effettuati in precedenza, le ricerche compiute sul sito, le “liste dei desideri” (uno strumento tramite il quale un utente può registrare i prodotti che desidera di più), ma anche sistemi più originali, come per esempio il tempo che il cursore del mouse trascorre sui vari elementi.
A quanto si capisce dal brevetto, l’idea di Amazon – più che con i prodotti ordinati dai singoli clienti – funziona soprattutto quando cerca di avvicinare il più possibile il prodotto a un’area da cui probabilmente potrebbe arrivare un ordine. Per esempio il codice postale sul pacco potrebbe essere compilato solo parzialmente, in modo da inviarlo preventivamente a una zona da cui potrebbe partire un ordine. Durante il viaggio, poi, le informazioni sulla spedizione potrebbero essere rese più complete, fino a che l’ordine non sarà inviato al suo destinatario finale.
L’obiettivo ideale di questo sistema sono i grandi palazzi: edifici che hanno un unico indirizzo ma moltissimi interni diversi. Sfruttando i calcoli di cui abbiamo parlato poco fa, l’algoritmo di Amazon potrebbe ipotizzare in quali palazzi c’è un’altra probabilità che vengano ordinati dei prodotti in particolare. L’indirizzo specifico della persona a cui recapitare il pacco verrebbe compilato quando oramai il prodotto è arrivato a destinazione e subito dopo la partenza dell’ordine vero e proprio.
Nella richiesta di brevetto Amazon scrive che la situazione ideale per sfruttare questo sistema sarebbe in occasione dell’uscita di libri o altri prodotti particolarmente attesi, quelli che di solito gli acquirenti desiderano comprare nel giorno stesso dell’uscita. Sempre utilizzando questo sistema, Amazon potrebbe suggerire ai suoi utenti quali oggetti sono al momento in transito vicino al loro indirizzo, così da invogliarli all’acquisto. Ovviamente l’utente potrebbe restituire l’oggetto, se non lo desidera.
Secondo molti analisti, cercare di anticipare le necessità dei consumatori è una tendenza in continua crescita tra le società tecnologiche. Oggi esistono frigoriferi che inviano SMS quando il latte sta per finire, televisioni in grado di prevedere quali programmi devono registrare e altre applicazioni più particolari, come Google’s Now, un software che dovrebbe riuscire a prevedere l’agenda giornaliera degli appuntamenti.