Il programma “Dishfire” della NSA
L'agenzia statunitense raccoglie metadati su 200 milioni di sms al giorno in tutto il mondo, dice un'inchiesta di Guardian e Channel 4
Una nuova inchiesta del Guardian e di Channel 4 ha rivelato l’esistenza di un programma di sorveglianza della National Security Agency (agenzia di sicurezza nazionale statunitense, NSA) rimasto finora sconosciuto: si chiama “Dishfire”, è stato presentato internamente alla NSA nel giugno 2011 e ha permesso all’agenzia federale statunitense di raccogliere in maniera casuale informazioni relative a circa 200 milioni di messaggi di testo al giorno scambiati tra persone in tutto il mondo. L’inchiesta, come le altre riguardanti la NSA condotte negli ultimi mesi dai giornali di diversi paesi del mondo, è nata grazie ai documenti sottratti al governo americano da Edward Snowden, ex consulente della NSA oggi in Russia.
Il programma “Dishfire” raccoglie “praticamente tutto quello che può”, dice il Guardian citando un documento dell’agenzia di intelligence britannica GCHQ. Non si limita quindi solo a immagazzinare le comunicazioni di obiettivi già sotto sorveglianza. Una delle caratteristiche di “Dishfire” è che i soggetti che si scambiano gli sms controllati non vengono selezionati preventivamente, ma finiscono tra i bersagli della NSA “a caso”, in maniera random. Come sottolinea un documento citato dal Guardian, «questo è particolarmente utile per lo sviluppo di nuovi obiettivi, visto che è possibile esaminare il contenuto dei messaggi inviati mesi o addirittura anni prima che il bersaglio fosse considerato come interessante».
La NSA, scrive il Guardian, ha fatto un uso molto esteso del suo database di sms per estrarre le più diverse informazioni sulle persone intercettate, come i contatti telefonici, le password, i piani di viaggi e le transazioni finanziarie. I documenti rivelano anche come la GCHQ abbia usato i database della NSA per cercare i metadati relativi a cittadini del Regno Unito (la legge britannica vieta al GCHQ di fare ricerche attraverso i contenuti dei messaggi senza un mandato).
Oltre a memorizzare i messaggi di testo scambiati dagli utenti, dice il Guardian, la NSA usa anche un programma noto come “Prefer” che realizza analisi automatizzate sulle chiamate perse o sugli sms delle compagnie telefoniche sull’attivazione del servizio di “roaming” all’estero. Il programma “Prefer” permette di estrarre dalle comunicazioni quelli che la NSA descrive come “content-derived metadata“, ovvero “dati derivati” da combinare a quelli ottenuti dall’analisi dei messaggi di testo. In media, scrive il Guardian, ogni giorno la NSA è in grado di estrarre informazioni su:
– più di 5 milioni di chiamate perse;
– i dettagli di 1,6 milioni di viaggi all’estero, grazie ai dati sul roaming;
– più di 110mila nomi da biglietti da visita elettronici, che permettevano anche di estrarre le immagini contenute;
– più di 800mila transazioni finanziarie.
Una portavoce della NSA ha detto al Guardian che qualsiasi «implicazione che la raccolta dati della NSA sia stata arbitraria e senza regole è falsa», e ha aggiunto che le attività dell’agenzia sono dirette solo contro «obiettivi stranieri individuati dall’intelligence» che sono soggetti a rigorose garanzie giuridiche. Anche il GCHQ ha negato le accuse, dicendo che tutte le sue attivisità sono svolte nel rispetto della legge. Intanto venerdì 17 gennaio il presidente Obama dovrebbe annunciare una riforma dei programmi federali di sorveglianza.