La Francia vuole estradare Ablyazov
Un tribunale francese ha deciso che l'oppositore kazako marito di Alma Shalabayeva dovrà affrontare le accuse in Russia e in Ucraina, i suoi avvocati faranno appello
Il tribunale francese di Aix en Provence ha deciso che l’oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov, arrestato in Francia il 31 luglio 2013, deve essere estradato in Russia o in Ucraina. Ablyazov è accusato di frode bancaria e il suo caso ha conosciuto una certa notorietà in Italia per via dell’espulsione di sua moglie, Alma Shalabayeva, e di sua figlia, in un caso politico internazionale molto discusso (Shalabayeva è tornata in Italia lo scorso 27 dicembre, dopo lunghe e complesse trattative: e il governo italiano ha superato indenne le estese accuse sugli errori compiuti nella gestione della questione). Secondo il tribunale francese Ablyazov dovrà essere estradato prioritariamente in Russia. I suoi avvocati hanno annunciato che faranno appello.
Ablyazov è accusato sostanzialmente di aver sottratto milioni di dollari dalla banca kazaka BTA, che amministrava e che opera anche in Russia e in Ucraina, paesi che hanno entrambi richiesto l’estradizione. Chi difende Ablyazov sostiene che le accuse siano frutto di una persecuzione politica nei suoi confronti da parte del regime del Kazakistan, iniziata quando Ablyazov nel 2001 fondò un partito di opposizione. Dopo pochi mesi fu condannato a 6 anni di carcere per abuso di potere ed evasione fiscale. Sia il Parlamento Europeo che Amnesty International descrissero il processo come estremamente infondato, per quanto il governo kazako negasse la presenza di una motivazione politica. Ablyazov fu rilasciato dopo 10 mesi con la promessa che non avrebbe più fatto politica ma negli anni seguenti continuò a finanziare gruppi di opposizione e mezzi di informazione indipendenti.
Le accuse sul suo conto hanno però qualche concretezza, come ha raccontato qualche settimana fa il Wall Street Journal, e negli scorsi mesi un tribunale britannico ha verificato che Ablyazov ha testimoniato il falso e violato il blocco dei suoi beni disposto in precedenza, ordinando la confisca e la vendita di una villa da 25 milioni di dollari. Nel novembre del 2013 un altro giudice dell’Alta Corte britannica ha appurato il trasferimento di 300 milioni di dollari dalla banca BTA a cinque società finanziarie delle Isole Vergini Britanniche possedute da Ablyazov stesso.