La gran stagione di Marco Belinelli
È la sua migliore finora in NBA: guida la classifica dei tiratori da 3 punti e gioca in una squadra che punta a vincere il campionato
Nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 gennaio si è giocata la partita NBA (National Basketball Association, la lega professionistica di basket degli Stati Uniti e del Canada) tra i San Antonio Spurs e i New York Knicks. La partita era molto attesa dagli appassionati italiani di pallacanestro, visto che nelle due squadre giocano Marco Belinelli (San Antonio) e Andrea Bargnani (New York), due dei quattro giocatori italiani della NBA. La gara è stata vinta dai Knicks per 105 a 101, contro le attese, ma la nota più rilevante sono stati i 32 punti di Belinelli, il suo massimo in carriera nella NBA. Recentemente diversi commentatori sportivi hanno scritto buone cose di Belinelli, specie perché guida inaspettatamente una delle classifiche individuali più importanti della NBA: quella dei migliori tiratori da tre punti.
Belinelli, che ha 27 anni e viene dalla provincia di Bologna, è arrivato in NBA nella stagione 2007-2008, dopo avere giocato in entrambe le squadre di Bologna, prima nella Virtus e poi nella Fortitudo. La sua prima esperienza nel campionato americano è stata agli Golden State Warriors, dove è rimasto per due stagione con risultati non particolarmente positivi. Nel 2009 Belinelli è andato a giocare in Canada, nei Toronto Raptors, poi a New Orleans e nel 2012 a Chicago. L’anno dopo, dopo una discreta stagione giocata con i Chicago Bulls, è arrivato in Texas, a San Antonio, in una delle squadre più interessanti e belle da vedere di tutto il campionato.
Gli Spurs non sono proprio una squadra come un’altra: l’anno scorso sono arrivati alle finali NBA – sconfitti in gara 7 dai Miami Heat alla fine di una serie molto spettacolare – e anche quest’anno hanno come obiettivo la vittoria del campionato. Belinelli è stato scelto dallo storico allenatore degli Spurs, Gregg Popovich, come il rinforzo più importante d’attacco della stagione 2013-2014. Nessuno si aspettava però che dopo 33 partite giocate si trovasse in cima alla classifica dei tiri da tre punti, con un notevole 49,6 per cento, davanti anche a Kyle Korver degli Atlanta Hawks, il giocatore che ha segnato almeno un tiro da tre per il maggior numero di partite consecutive in tutta la storia dell’NBA: siamo a 101, ma il record è ancora aperto e può essere migliorato. Manu Ginobili, esperto giocatore argentino dei San Antonio ed ex compagno di squadra di Belinelli a Bologna, ha detto al San Antonio Express News: «Sapevo che [Belinelli] avrebbe dato una mano alla squadra. Ma era impossibile aspettarsi che qualcuno tirasse con il 50 per cento da 3 punti».
Secondo le statistiche di John Schuhmann, esperto di NBA e curatore del Hang Time Blog, Belinelli è il tiratore che più è migliorato in questa stagione rispetto alla precedente, con un aumento di oltre 10 punti percentuali nella realizzazione di canestri da tre punti. David Kenyon di Bleacher Report ha cercato di capire a cosa si debba questo miglioramento: ha concluso che dipende in buona parte dal gioco dei San Antonio, oltre che a meriti personali di Belinelli. L’allenatore Popovich ha studiato per la sua squadra un gioco che si basa molto sul movimento veloce della palla e sui pick-and-roll, movimenti che spostano la difesa e creano spazi da poter sfruttare per i cosiddetti “tiri aperti”, cioè quando il tiratore non subisce pressione del suo difensore. Vale per qualsiasi altro sport: tirare senza difesa è più facile e le percentuali di realizzazione si alzano.
Alcuni critici fanno notare come ci siano ancora parecchie cose che devono migliorare nel gioco di Belinelli: la media punti per partita non supera i 10, il suo contributo a rimbalzo e con gli assist è ancora troppo basso, nonostante giochi di più che in passato.