San Silvestro 2013, e perché chiamiamo così la fine dell’anno
Una volta non c'entrava niente, e Papa Silvestro è l'ultima persona che avreste invitato a un veglione
San Silvestro, il santo delll’ultimo giorno dell’anno, è insieme alla fine del 2013 il protagonista del doodle che Google ha sostituito al suo tradizionale logo per la giornata del 31 dicembre 2013: doodle di grafica festaiola e anni Settanta, con cifre degli anni ballerine, luci e pallette con gli specchietti. A proposito di San Silvestro e della sua terrena fama legata alla fine dell’anno, aveva scritto una delle sue biografie di santi Leonardo Tondelli, l’anno passato:
“La notte di San Silvestro”. Non so chi abbia cominciato a chiamarla così. Non è un’espressione antica: nel medioevo i giorni cominciavano al tramonto, quindi si trattava piuttosto della notte della Circoncisione di Gesù (primo gennaio). D’altro canto fino al Settecento ognuno festeggiava il capodanno un po’ quando gli pareva, per la gioia delle cancellerie. Non c’era consenso nemmeno tra una città e l’altra: a Venezia l’anno iniziava il primo marzo, perciò dicembre era davvero il decimo mese. A Firenze cominciava il 25 marzo: a Pisa anche, ma c’era un anno di differenza, così, per il piacere di complicarsi la vita. In Francia si cominciava con la Pasqua. Esatto, era una festa mobile, quindi ogni anno aveva un numero di giorni diversi. (segue)
Il doodle di fine anno è invece una consuetudine recente per Google, che lo mette online solo dal 2011, a differenza di quelli natalizi, più longevi.
Nel frattempo, in alcuni paesi del mondo, come ad esempio in Nuova Zelanda, che è 12 ore avanti al nostro orario, e in Australia, che è 10 ore avanti, è già il 2014, e si festeggia.