Il guaio del PD in Sardegna
Francesca Barracciu, vincitrice delle primarie, ha ritirato la sua candidatura a presidente della regione perché indagata per peculato: cosa succede adesso? Si vota a febbraio
Francesca Barracciu, la parlamentare europea del PD che lo scorso 29 settembre ha vinto le primarie in Sardegna, ha ritirato la sua candidatura a presidente della regione. La decisione si deve al fatto che Barracciu è indagata per peculato dalla procura di Cagliari assieme ad altri 32 ex consiglieri del centrosinistra e 5 dell’UdC, nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai gruppi regionali della scorsa legislatura fra il 2004 e il 2008, quando era presidente Renato Soru.
In particolare, a Barracciu sono stati contestati dalla procura 33mila euro rimborsati in tre anni dalla Regione per rifornimenti di benzina. La decisione di Barracciu è arrivata dopo settimane di discussioni e polemiche: ancora all’inizio di dicembre Barracciu aveva detto di non voler ritirare la propria candidatura, dicendo di avere «la legittimazione che viene dai 53mila voti delle primarie, dal mio partito, dalla maggior parte dei partiti di centrosinistra e la serenità che mi viene dall’avere la coscienza a posto». Le elezioni per la presidenza della Sardegna si terranno il 16 febbraio 2014.
Francesca Barracciu ha 47 anni, è laureata in Filosofia e per cinque anni ha insegnato italiano e latino in una scuola superiore. Da giovane ha militato nel PCI e successivamente è stata dirigente provinciale e regionale dei DS. Entrata nel PD, è stata consigliere comunale, assessore e poi sindaco di Sorgono (in provincia di Nuoro) dal 2005 al 2010, per poi arrivare in Consiglio regionale. Attualmente è vicesegretario regionale del Partito Democratico e dal 2013, dopo aver lasciato il Consiglio regionale, è diventata europarlamentare in sostituzione di Rosario Crocetta, eletto nel frattempo presidente della Sicilia.
Il ritiro della candidatura di Barracciu è arrivato dopo un confronto fra la stessa europarlamentare e la direzione nazionale del partito, scrive Repubblica. E dopo Barracciu ha criticato l’ex presidente della Regione Renato Soru, che a suo dire avrebbe fatto pressioni all’interno del partito per indurla al ritiro: «non consentirò a nessuno, e in particolare a chi ha perso le elezioni nel 2009, a chi ha rinvii a giudizio pesantissimi con processo già fissato a maggio 2014 [cioè Soru, indagato per evasione fiscale] di fare la morale agli altri».
E adesso?
La direzione regionale del partito sarà convocata entro il 4 gennaio per decidere un nuovo candidato per le elezioni del 16 febbraio. Secondo l’Unione Sarda a Barracciu sarebbe stato garantito un ruolo nella decisione del nuovo candidato, sebbene negli ultimi giorni siano circolati moltissimi nomi. La stessa Unione Sarda ha scritto oggi che sta circolando molto il nome di Arturo Parisi, ex ministro della Difesa dal 2006 al 2008 e molto vicino all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. Adnkronos, già due giorni fa, aveva messo insieme una lista di possibili candidati, fra i quali due assessori della giunta Soru, Francesco Pigliaru e Carlo Mannoni, il segretario nazionale del sindacato dei giornalisti Franco Siddi e l’ex deputato PD Guido Melis.
Il candidato del centrodestra sarà il presidente uscente Ugo Cappellacci, in carica dal 27 febbraio 2009, che ieri ha annunciato la sua candidatura ufficiale: sarà probabilmente sostenuto dalla stessa coalizione che lo appoggia adesso, cioè dai partiti di centrodestra con l’aggiunta dell’UdC e di alcune liste civiche. Cappellacci è laureato in Economia, ha lavorato con diverse aziende con incarichi legati alla gestione economica e fa parte di Forza Italia, di cui nel 2008 diventò coordinatore regionale. Alle elezioni regionali del 2009 ottenne circa il 52 per cento dei voti, superando di 9 punti l’allora presidente uscente Renato Soru.