Ci sono diversi leader di stato e qualche dittatore tra le persone più famose che sono morte nel 2013. Tra questi Jorge Videla, che con il suo regime violò sistematicamente i diritti umani in Argentina, il presidente venezuelano Hugo Chávez, che secondo i detrattori problemi con la democrazia ne aveva eccome, e protagonisti nel bene e nel male di un pezzo di storia del Novecento come Margaret Thatcher, Tadeusz Mazowiecki e – in contesti più vicini ai nostri – Giulio Andreotti. Il 2013 è stato anche l’anno della morte di molti cantanti, musicisti e attori, per i quali è stato difficile non commuoversi o sentire una certa mancanza. Tra i tanti Lou Reed, Franca Rame, Peter O’Toole, Mariangela Melato, Paul Walker, Enzo Jannacci e Ray Manzarek. Non ci sono più Ray Dolby e Amar Bose, che con le loro intuizioni ci hanno aiutato a sentire meglio proprio le voci di quei cantanti e di quegli attori. E ancora sono morte persone che era un piacere leggere e stare ad ascoltare come Margherita Hack, Roger Ebert, Andrea Gallo, Tom Clancy e Doris Lessing. Senza dimenticare sportivi come Andrea Antonelli, Stefano Borgonovo, Ferruccio Mazzola e Pietro Mennea. E come è vero sempre – e ci ripetiamo spesso – se ne sono andati in tanti mentre restiamo noi, consapevoli che tra un mese, tra un anno, non ci ricorderemo più di molti di loro, ma di ciò che hanno lasciato forse sì.