Un altro attentato a Volgograd
Nell'esplosione di un filobus sono morte almeno 14 persone e ci sono decine di feriti, ieri alla stazione ferroviaria della città russa ci sono stati altri 17 morti per un altro attacco esplosivo
Almeno 14 persone sono morte e altre 23 sono rimaste ferite in un attacco suicida che ha provocato l’esplosione di un filobus a Volgograd, in Russia. Nella città domenica 29 dicembre un’altra esplosione all’interno della stazione ferroviaria aveva causato la morte di 17 persone e il ferimento di altre decine. Un portavoce governativo ha confermato che le autorità stanno trattando entrambi i casi come atti di terrorismo.
Первые фотографии взрыва троллейбуса в Волгограде http://t.co/PhKqSptxyM pic.twitter.com/EGWBQpvA3j
— RT на русском (@RT_russian) 30 Dicembre 2013
L’esplosione di lunedì 30 dicembre si è verificata nei pressi di un mercato cittadino nell’area di Dzerzhinsky nelle prime ore molto trafficate del mattino (a Volgograd sono tre ore avanti rispetto all’Italia). Tra le persone morte, dicono le agenzie, sembra ci sia anche un bambino di un anno. Le immagini circolate fino a ora mostrano un filobus quasi completamente distrutto dall’esplosione.
L’attacco, come quello di domenica, non è stato ancora rivendicato. Le autorità sospettano che si possa trattare di gruppi militanti della regione del Caucaso. La misure di sicurezza sono state rafforzate nei principali aeroporti e stazioni della Russia. Il paese ospiterà tra poche settimane le Olimpiadi invernali del 2014 nella città di Sochi, che si trova a non troppa distanza dal nord Caucaso. Volgograd si trova a circa 900 chilometri a sud di Mosca, 650 chilometri a nord del Caucaso del Nord e a circa 700 chilometri a nord-est di Sochi.
La regione di Volgograd e altre della Russia meridionale sono da diversi anni luogo di attentati terroristici da parte del movimento separatista e della resistenza islamica in Cecenia, il gruppo responsabile dell’attentato suicida che uccise 37 persone all’aeroporto di Mosca nel 2011 e di altri due attentati quasi simultanei che ne uccisero 40 nella metropolitana di Mosca nel 2010. Più recentemente a Volgograd un attacco suicida compiuto da una donna su un autobus di linea ha causato la morte di sei persone. Non è ancora chiaro, scrive il New York Times, il motivo per cui la città sarebbe stata presa di mira dai terroristi, al di là della sua vicinanza alla regione del Caucaso. Il leader del movimento, Doku Umarov, era comparso a luglio di quest’anno in un video in cui invitava gli insorti a usare la forza per impedire lo svolgimento dei prossimi giochi olimpici invernali a Sochi.