È stato arrestato un terzo uomo per il pestaggio della giornalista a Kiev
Intanto lei e un altro attivista aggredito sono diventati il simbolo delle proteste contro il governo, accusato di essere coinvolto nelle violenze
Il terzo uomo sospettato di aver aggredito la giornalista e attivista ucraina Tetyana Chornovol è stato arrestato e interrogato dalla polizia. Lo ha riferito il giornale online KyivPost, vicino all’opposizione, citando un comunicato stampa ufficiale pubblicato sul sito del ministero dell’Interno. La polizia non ha fornito altri dettagli circa l’arresto: secondo diversi media locali il nome dell’uomo sarebbe Serhiy Kotenko, avrebbe 29 anni e sarebbe il proprietario della macchina che ha mandato fuori strada l’auto su cui si trovava Chornovol. Gli altri due uomini sospettati di essere coinvolti erano stati arrestati alcune ore dopo l’aggressione.
Nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 dicembre Tetyana Chornovol, giornalista che scrive sull’Ukraïnska Pravda, era stata seguita e mandata fuori strada da una macchina intorno all’1.30 di notte, mentre si trovava sulla sua auto nella periferia di Kiev. La donna, dopo un lungo inseguimento – ripreso dalla sua videocamera sul cruscotto dell’auto – era stata fermata, violentemente picchiata, rimessa sull’auto e spinta sul ciglio della strada. Alcuni passanti avevano avvertito la polizia, che era arrivata sul posto e aveva portato la donna in ospedale. Tetyana Chornovol ha riportato una frattura al naso, una commozione cerebrale e diverse lesioni in tutto il corpo: dovrà subire almeno tre operazioni chirurgiche. La sera di martedì 24 dicembre, a Kharkiv, città nell’est del paese, un secondo attivista contro il governo, Dmytro Pilipets, era stato aggredito e accoltellato quattro volte da due uomini che non sono ancora stati identificati: si trova tutt’ora in ospedale ma le sue condizioni sono stabili.
Dopo più di un mese di proteste contro il governo di Kiev e il presidente Viktor Yanukovich (accusati di voler riavvicinare l’Ucraina alla Russia allontanandola dall’Europa) i due casi di di aggressione sono diventati un simbolo dell’opposizione ucraina. La mattina di mercoledì 25 dicembre, diverse centinaia di persone hanno manifestato a Kiev davanti alla sede del ministero dell’Interno mostrando le foto delle due persone aggredite. Ieri, le strade della capitale sono state tappezzate con le immagini del volto tumefatto e gonfio di Tetyana Chornovol. Centinaia di manifestanti, tra cui numerosi giornalisti, si sono riuniti nuovamente davanti alla sede del ministero dell’Interno con le foto insanguinate del ministro Vitaly Zakharchenko e quelle rovesciate del presidente Yanukovich, accusati entrambi di essere coinvolti nei pestaggi dei loro oppositori.
Dopo le aggressioni, il presidente Yanukovich ha respinto ogni accusa: in un comunicato stampa, ha fatto sapere che lui e il suo governo si oppongono fortemente alla violenza e che le forze dell’ordine «devono fare il possibile per risolvere questi casi e trovare i colpevoli». Inoltre, ha ordinato un’indagine sulle due aggressioni incaricando il ministro dell’Interno e il procuratore generale. La polizia inizialmente ha detto che si trattava di un semplice caso di teppismo, ma dopo aver interrogato Chornovol in ospedale, ha classificato il caso come “inflizione di danni fisici”. Se dimostrato in tribunale, questo crimine potrà essere punito con il carcere da 7 a 10 anni. Gen Vitaly Yarema – un ex capo della polizia di Kiev che si è unito alle proteste dell’opposizione – sta conducendo un’indagine indipendente sostenendo che la polizia è in qualche modo complice dei reati.
Tetyana Chornovol ha 34 anni ed è diventata famosa nel suo paese dopo una serie di inchieste che riguardavano alcuni alti funzionari ucraini. Da alcuni anni partecipa a manifestazioni e proteste contro il governo, scrivendo articoli molto critici contro il presidente Viktor Yanukovich. Poco prima di essere aggredita aveva pubblicato un articolo sulla residenza di campagna del ministro dell’Interno Vitaliy Zakharchenko vicino a Kiev, accusato di essersi arricchito con una serie di operazioni commerciali poco chiare. Intervistata da Channel 5 nel suo letto d’ospedale, la donna ha detto che la lista dei suoi nemici «è molto lunga» e che l’attacco contro di lei non è stato casuale: «Di questo sono sicura. Io sono un’attivista e sono molto conosciuta come giornalista. Ho fatto numerose inchieste, che stanno dando ancora molto fastidio». Ha anche dichiarato che i suoi aggressori sono stati pagati per aggredirla e che pensava l’avrebbero uccisa.