Gli arresti contro i Fratelli Musulmani
In Egitto dopo la messa al bando del movimento religioso, definito "gruppo terroristico", sono state arrestate almeno 100 persone
L’agenzia di stampa egiziana MENA, controllata dal governo, ha annunciato che negli ultimi giorni nel paese sono state arrestate oltre cento persone. Oltre la metà di queste sarebbero militanti dei Fratelli Musulmani, accusati di avere organizzato o di essere in qualche modo legati agli attacchi esplosivi a diverse stazioni di polizia nel paese. Alcuni sono accusati di avere incitato alla violenza, di avere organizzato manifestazioni non autorizzate che hanno causato in più occasioni il blocco del traffico.
La serie di arresti è stata annunciata a tre giorni di distanza dalla decisione del governo ad interim, presieduto da Adli Mansur, di dichiarare il movimento islamista politico-religioso dei Fratelli Musulmani un “gruppo terroristico”. La definizione consente al governo di sanzionare tutti coloro che appartengono all’organizzazione, che la finanziano e che ne promuovono le attività, considerandoli legati o coinvolti in attività terroristiche. Dei Fratelli Musulmani fa parte anche l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, deposto con un colpo di stato guidato dai militari lo scorso luglio.
Il ministero dell’Interno egiziano ha fatto sapere che chiunque dichiari di fare parte dei Fratelli Musulmani sarà condannato a cinque anni di carcere. Chi finanzierà il movimento, ora formalmente illegale nel paese, sarà condannato ai lavori forzati. I Fratelli Musulmani sul loro sito Internet ufficiale hanno invitato la popolazione a ribellarsi, pacificamente, contro il governo nato dal colpo di stato. Nella comunità internazionale c’è grande preoccupazione per le crescenti tensioni tra le forze di governo e l’opposizione dei Fratelli Musulmani, che fino a ora ha riscosso un notevole seguito in Egitto.
Nel paese nelle ultime settimane ci sono stati diversi attacchi esplosivi, la maggior parte dei quali indirizzati verso stazioni di polizia e altri uffici governativi. Giovedì 26 dicembre un dispositivo è esploso nei pressi di un autobus di linea al Cairo, causando il ferimento di cinque persone. L’attacco non è stato rivendicato, ma si è verificato in una zona della città dove c’è un’alta concentrazione di sostenitori dell’ex presidente Morsi.
Foto: sostenitrici dei Fratelli Musulmani arrestate con l’accusa di avere organizzato manifestazioni non autorizzate a fine ottobre ad Alessandria d’Egitto partecipano a un’udienza del loro processo, il 7 dicembre 2013
(AP Photo/Eman Helal, File)