Obama ha ridotto le pene di 8 condannati per droga
Erano stati giudicati con una vecchia legge molto contestata e considerata «ingiusta»
Lo scorso giovedì 19 dicembre il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato ventuno provvedimenti di clemenza: tredici persone (colpevoli di reati di vario tipo) sono state graziate, mentre otto (condannate per reati legati alla droga, in particolare al possesso di crack) hanno ricevuto una commutazione della pena. Nel primo caso, come accade anche in Italia, la grazia comporta l’estinzione del reato oltre che l’interruzione della pena. Ma è il secondo gruppo di persone che ha fatto discutere di più, e al quale oggi è dedicato un editoriale del New York Times: la decisione di Obama è stata giudicata da molti commentatori come un segnale di cambiamento rispetto alle precedenti politiche carcerarie americane, particolarmente dure verso chi ha commesso reati legati alla droga.
Gli otto detenuti a cui è stata commutata la pena hanno trascorso almeno quindici anni in carcere; sei di loro erano stati condannati all’ergastolo. Erano stati tutti condannati prima dell’entrata in vigore del Fair Sentencing Act, nel 2010, una legge che ha ridotto la notevole disparità tra le condanne legate al crack e quelle legate alla cocaina, di cui il crack è un derivato chimico. Prima della legge, il rapporto di condanna arrivava anche a 100 a 1: una persona arrestata per cinque grammi di crack poteva ricevere la stessa condanna di una persona trovata con 500 grammi di cocaina. Una simile disparità risaliva all’approvazione dell’Anti-Drug Abuse Act del 1986, che puniva severamente l’uso di crack, particolarmente diffuso tra gli afroamericani, al contrario della cocaina che circolava soprattutto tra i bianchi. Gli stessi giudici contestarono a lungo la legge, che li obbligava ad assegnare pene ritenute troppo severe. Il Fair Sentencing Act ha riportato il rapporto tra le condanne a 18 a 1, e ha eliminato l’obbligo di condannare ad almeno cinque anni chi veniva arrestato per la prima volta per possesso di crack (il cosiddetto sistema del mandatory sentencing).
Il Fair Sentencing Act non è però retroattivo, e secondo la FAMM (Families Against Mandatory Minimums) – un’organizzazione non-profit che combatte le leggi che limitano la discrezione dei giudici, imponendo le pene minime obbligatorie – ci sono ancora 8.800 persone detenute per reati legati al possesso e allo spaccio di crack e condannate in base alla legislazione precedente. Sempre giovedì Obama si è detto favorevole ad una proposta di legge bipartisan per rendere retroattivo il Fair Sentencing Act. Obama ha spiegato che se gli otto detenuti fossero stati condannati secondo le attuali leggi, molti di loro avrebbero già scontato interamente la pena e che si trovano ancora in carcere «a causa di una disuguaglianza nella legge che ora è riconosciuta come ingiusta». Ha anche ricordato che l’attuale sistema carcerario americano costa ogni anno milioni di dollari ai contribuenti, che potrebbero essere ridotti utilizzando altre misure – come i domiciliari – nel caso di detenuti non pericolosi.
Un anno fa Obama aveva chiesto al ministero della Giustizia di segnalargli le richieste di clemenza per detenuti per droga che avrebbero subito una pena minore se condannati dopo il 2010. Il Dipartimento recentemente aveva quindi presentato un rapporto in cui si raccomandavano gli otto casi in questione, tra cui quello di Clarence Aaron, condannato a tre ergastoli per un ruolo marginale in una vendita di droga nel 1993, quando aveva 22 anni. La storia di Aaron era stata presa come esempio dalle organizzazioni per i diritti civili americani, e aveva ricevuto molta attenzione da parte dei media.
L’American Civil Liberties Union, un’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti civili, ha tuttavia sottolineato che Obama ha concesso la grazia a 52 persone e commutato la pena ad altre nel giro di cinque anni (incluse quelle della scorsa settimana), ed è il presidente che è ricorso meno ai provvedimenti di clemenza nella storia recente degli Stati Uniti. Nello stesso periodo di tempo di Obama, George W. Bush aveva concesso la grazia a 97 persone e Bill Clinton a 74.
Foto: Il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama (Getty Images)