La morte di Paolo Pedrizzetti
È precipitato con la moglie mentre montava le luci di Natale, nel 1977 scattò a Milano una fotografia famosissima
Lunedì 16 dicembre Paolo Pedrizzetti e sua moglie Raffaella Mattia sono morti ad Arona, in provincia di Novara, precipitando dal balcone di casa mentre montavano le luci di Natale. Pedrizzetti, che aveva 66 anni, è l’autore di una fotografia considerata uno dei simboli delle proteste e delle violenze degli anni Settanta, i cosiddetti “anni di piombo”: la fotografia, scattata durante i disordini di Milano del maggio 1977, ritrae un manifestante con il volto coperto e con una pistola in mano, pronto a sparare ad altezza d’uomo. Quel giorno, il 14 maggio, durante gli scontri morì l’agente di polizia Antonio Custra. Grazie alle foto di Pedrizzetti fu possibile risalire agli assassini.
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Architetto, designer, attivista Pd, direttore responsabile di riviste d’arredamento, fondatore di un’associazione culturale…Paolo Pedrizzetti è stato molto più di questo ma soprattutto è stato l’autore di quella fotografia: il ragazzo con il passamontagna in mezzo a via De Amicis, a Milano, gambe piegate, braccia tese e pistola stretta fra le mani mentre spara ad altezza d’uomo. Era il 14 maggio del 1977 ed erano gli ultimi istanti di vita del vicebrigadiere Antonio Custra.
Ieri pomeriggio l’uomo che fissò sulla pellicola l’immagine diventata simbolo degli anni di piombo, è morto dopo un volo di oltre venti metri dal balcone del suo appartamento al settimo piano, ad Arona. E sua moglie Raffaella è morta assieme a lui nel tentativo di salvarlo. Avevano tutti e due 66 anni e stavano addobbando il balcone con le luminarie di Natale, lui in cima a una scaletta, lei più in basso a dargli una mano. Nessun appiglio di sicurezza e nessun altro in casa. I vicini li hanno sentiti urlare mentre precipitavano nel cortile interno del condominio, senza scampo.