Michelle Bachelet presidente del Cile
La candidata del centrosinistra ha vinto il ballottaggio e torna per la seconda volta alla guida del paese, con un ambizioso piano di riforme: le foto della festa
Domenica 15 dicembre la candidata socialista Michelle Bachelet ha vinto il secondo turno delle presidenziali in Cile, diventando il nuovo presidente del paese. Ha ottenuto circa il 62 per cento dei voti, contro il 38 per cento della candidata del centrodestra Evelyn Matthei. Bachelet era già stata presidente del Cile tra il 2006 e il 2010 – la legge cilena impedisce ai presidenti uscenti di ricandidarsi – e ricoprirà quindi la carica per la seconda volta, cosa che non succedeva dalla fine degli anni Trenta quando fu eletto per due mandati Arturo Alessandri. Nel 2006 Bachelet vinse, sempre al ballottaggio, contro Sebastián Piñera del centrodestra, l’attuale presidente uscente.
Bachelet ha tenuto un breve discorso dicendo di essere soddisfatta del risultato e confermando che sarà “il presidente di tutto il popolo cileno”. I suoi sostenitori hanno organizzato festeggiamenti in diverse città del Cile e la nuova presidente eletta ha ricevuto le congratulazioni di Matthei, che le ha riconosciuto la vittoria. Bachelet non aveva vinto per poco al primo turno, ottenendo il 47 per cento dei voti, mentre Matthei era arrivata a sorpresa al 25 per cento, circa 11 punti percentuali in più rispetto a quanto le era stato attribuito dai sondaggi.
Il nuovo presidente eletto del Cile ha 62 ani e durante la campagna elettorale ha presentato un programma molto ambizioso che comprende una riforma tributaria, volta a destinare più risorse al sistema dell’istruzione. Bachelet ha anche proposto nuove politiche sull’aborto, che oggi in Cile è illegale, e una serie di riforme costituzionali.
Bachelet è un’ex pediatra con una storia personale legata al periodo della dittatura del generale Pinochet, che arrestò e torturò il padre, un generale dell’aviazione che era stato anche funzionario del governo Allende, deposto dal colpo di stato militare del 1973. Michelle Bachelet lasciò il Cile nel 1975 e vi fece ritorno quattro anni più tardi, dedicandosi alla medicina e avvicinandosi al Partito Socialista, all’epoca messo fuori legge dalla dittatura. Dopo la fine del regime di Pinochet rimase per circa un decennio nelle retrovie del partito, fino a quando nel 2000 il presidente Ricardo Lagos la nominò ministro della Salute e successivamente della Difesa. In quel periodo si fece conoscere diventando uno dei politici più popolari del paese.
Durante il suo primo mandato da presidente, Bachelet si è rivelata un leader carismatico e poco “ortodosso” per un paese considerato conservatore e tradizionalista come il Cile: non è credente ed è madre divorziata di tre figli. Secondo i detrattori ha basato il proprio successo politico esclusivamente sulla sua immagine e durante il precedente mandato non ha avuto sufficiente coraggio per imporsi nei processi di riforma dello stato. Nel 2010 fu molto criticata per la lentezza dei soccorsi alle popolazioni interessate dal grande terremoto nel paese, che causò la morte di oltre 500 persone.