Un mese di Etna
Fotografie spettacolari dalla Sicilia, tra lava, boati, piogge di detriti e aeroporti chiusi
Dal pomeriggio di domenica 15 dicembre l’aeroporto di Catania-Fontanarossa, in Sicilia, è chiuso a causa di una delle numerose eruzioni dell’Etna degli ultimi tempi. È da circa un mese, infatti, che l’emissione di cenere lavica del vulcano sta creando diversi problemi, tra cui quelli legati al traffico aereo, specialmente nella Sicilia sud-occidentale. I disagi sono cresciuti per la contemporanea chiusura dell’aeroporto di Comiso, a 15 chilometri da Ragusa, sempre per motivi precauzionali legati all’eruzione dell’Etna.
Stando a quanto si legge dal bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è in corso una «vivace attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna, accompagnata dall’emissione di una colata di lava in direzione della Valle del Bove, e la formazione di una nube eruttiva diluita che contiene modeste quantità di materiale piroclastico». Il vulcanologo dell’INGV Boris Behnche ha scritto che in questo momento l’Etna è in una fase di pura attività sommitale (ovvero le sue eruzioni avvengono in sommità), che produce fortissimi boati amplificati dalle condizioni meteo attuali, come la direzione del vento.