L’Alta Corte dell’Australia ha vietato i matrimoni gay
Erano stati approvati nella regione di Canberra, nonostante la legge federale li escludesse: non è ancora stato deciso se quelli già celebrati resteranno validi
L’Alta Corte australiana, la massima autorità giuridica del paese, ha vietato i matrimoni tra persone dello stesso sesso in tutta la nazione. La sentenza invalida una legge approvata lo scorso ottobre nel territorio della capitale australiana, l’ACT, uno dei distretti in cui è suddivisa l’Australia e la cui capitale è Canberra.
L’Australia, che ha legalizzato l’omosessualità ufficialmente nel 1994, vieta a livello federale i matrimoni dello stesso sesso. Nel 2004, infatti, il governo conservatore di John Howard approvò il Marriage Amendment Act, che definisce esplicitamente il matrimonio come esclusiva “unione tra un uomo e una donna”. In diversi stati del paese sono invece riconosciute le unioni civili. In ottobre il parlamento locale dell’ACT aveva approvato una legge a favore del matrimonio egualitario, permettendo alle coppie omosessuali di sposarsi all’interno di quel territorio. La legge era stata sostenuta dai Verdi e dai Laburisti, mentre i Liberali avevano votato a sfavore. Il governo – guidato da Tony Abbott, cattolico e conservatore – aveva immediatamente presentato un ricorso. L’avvocato del governo federale sostenne che avere leggi differenti sul matrimonio nei vari stati e territori australiani avrebbe creato confusione. Giovedì 12 dicembre quel ricorso è stato accolto: «La legge sul matrimonio non è valida per la formazione o il riconoscimento dell’unione di coppie dello stesso sesso», dice nella sentenza la Corte, che ha preso la decisione all’unanimità. «Secondo la Costituzione e la legge federale l’autorizzazione legale del matrimonio omosessuale dipende dal parlamento federale».
La legge che legalizzava i matrimoni gay all’interno del Territorio della capitale australiana era entrata in vigore sabato 7 dicembre e dalla mezzanotte erano state celebrate le prime 27 unioni tra persone dello stesso sesso. In base al pronunciamento della Corte questi matrimoni non sono validi e dovrebbero essere pertanto annullati. Una decisione del Parlamento australiano su questo è attesa per oggi.