Le strette di mano tra Cuba e Stati Uniti
Quella di oggi tra Obama e Raul Castro è stata la prima tra presidenti a essere mai fotografata, ma ce ne sono state altre e ognuna è una storia
Martedì 10 dicembre, per la prima volta nella storia, è stata fotografata e ripresa una stretta di mano tra il presidente degli Stati Uniti e quello di Cuba. Seppure rapidamente e senza scambiarsi molte parole, Barack Obama ha salutato Raul Castro durante la cerimonia in ricordo di Nelson Mandela, organizzata a Johannesburg in Sudafrica a pochi giorni di distanza dalla morte dell’ex presidente e protagonista della lotta contro la segregazione razziale nel paese.
La notizia è stata ripresa da tutti i principali siti di informazione nel mondo, anche se era già accaduto in un’altra occasione che un presidente statunitense avesse stretto la mano al suo omologo cubano. Accadde nel 2000 tra Bill Clinton, al suo secondo mandato alla presidenza degli Stati Uniti, e Fidel Castro, all’epoca ancora lìder maximo di Cuba. I due si incontrarono a fine estate del 2000 durante un meeting dei leader del mondo presso le Nazioni Unite a New York. In quella occasione, però, la stretta di mano non fu fotografata e inizialmente fu addirittura negata dalla Casa Bianca.
Clinton e Castro si incontrarono a margine di un pranzo ufficiale, ma il portavoce della presidenza statunitense dell’epoca, Joe Lockhart, smentì in un primo momento le voci che erano circolate su una stretta di mano tra i due. Altri membri dell’amministrazione Clinton confermarono, in forma anonima, ai giornali che la stretta di mano c’era stata e anche in seguito a un intervento dell’allora segretario di Stato, Madeleine Albright, Lockhart cambiò versione dicendo che effettivamente i due presidenti si erano brevemente salutati. Albright spiegò in seguito che Clinton e Castro si erano intrattenuti per pochi istanti, senza dirsi nulla di così rilevante. Fu un momento storico, seppure simbolico, dopo quasi 40 anni di rapporti diplomatici difficilissimi tra i due paesi, ma non ci fu nessuno a fotografarlo.
Prima del 2000 era comunque già successo che altri membri di alto rango dell’amministrazione statunitense avessero incontrato Castro. Nel 1959, a pochi mesi dalla rivoluzione comunista che portò all’embargo e all’interruzione – almeno sul piano formale – dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Cuba, Castro fece un viaggio a Washington. Il presidente dell’epoca, Dwight D. Eisenhower, non ritenne opportuno incontrare il leader cubano e lasciò che fosse il suo vice, Richard Nixon, a riceverlo. Il saluto tra i due fu fotografato e sarebbe diventato uno dei rarissimi momenti di un confronto diretto e di persona tra un leader della presidenza statunitense e il regime di Cuba.
Negli anni seguenti accadde che Castro e un presidente degli Stati Uniti si trovassero nello stesso luogo nello stesso momento, con i rispettivi staff impegnati a evitare che si potessero incrociare e salutare direttamente. Nel 1992 Castro e l’allora presidente statunitense George H. W. Bush si ritrovarono a partecipare a una conferenza internazionale a Rio de Janeiro, in Brasile. Non si parlarono e da quanto se ne sa non si rivolsero nemmeno un cenno per salutarsi. Qualcosa di analogo avvenne tre anni dopo durante un incontro alle Nazioni Unite a New York, quando Bill Clinton era al suo primo mandato.
Il primo ex presidente degli Stati Uniti a stringere la mano a Fidel Castro fu Jimmy Carter, durante una sua visita a Cuba nel 2002. Si trattò del primo viaggio di stato nel paese dopo la rivoluzione del 1959 di un presidente statunitense, sebbene non più in carica.
Fidel Castro ha lasciato la presidenza di Cuba il 18 febbraio 2008, affidando il controllo del paese al fratello Raul, che ha avviato alcune riforme in ambito economico e di mercato, seppure molto cautamente e lasciando molte restrizioni anche sul piano della libertà personale e di espressione. Da allora il governo degli Stati Uniti ha portato avanti una politica della distensione per semplificare gli sporadici rapporti tra i due paesi.
La stretta di mano tra Obama e Castro ha più che altro un alto valore simbolico e non porterà di per sé a nuove aperture tra i due paesi. Secondo diversi osservatori è comunque un piccolo passo avanti nella storia complicata e mai superata della Guerra Fredda.