Le proteste dei “forconi” in Italia
Ci sono stati scontri a Torino, blocchi e disagi in altre regioni: i manifestanti sono soprattutto autotrasportatori
Lunedì 9 dicembre i manifestanti del cosiddetto “movimento dei Forconi”, soprattutto autotrasportatori, hanno organizzato blocchi stradali e presidi in diverse parti d’Italia, bloccando il traffico e scontrandosi in alcuni casi con la polizia. Le manifestazioni si sono svolte in numerose città dal Piemonte al Veneto, fino alla Campania e la Sicilia. Chi le ha organizzate ha detto di protestare contro le tasse, le banche e le politiche del governo, anche se le effettive richieste indirizzate alle istituzioni non sono sempre chiare. Alle proteste hanno aderito diverse organizzazioni politiche, quasi tutte di estrema destra, compresa Forza Nuova.
La situazione più difficile nella mattina è stata a Torino, dove i manifestanti hanno bloccato le vie del centro e alcune strade che portano verso la città. In piazza Castello, quindi nel pieno centro storico, ci sono stati alcuni scontri: i manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie incendiarie verso la polizia, che ha risposto con lacrimogeni per disperdere la folla. Nella vie del centro i manifestanti hanno lanciato pietre contro alcune vetrine e palazzi delle istituzioni, compreso quello della Regione. Un ragazzo di 19 anni di Avigliana (Torino) è stato arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e di danneggiamento aggravato. Secondo la Stampa, ci sono 14 feriti tra le forze dell’ordine.
Molti negozianti hanno preferito tenere chiuso per motivi di sicurezza, mentre ci sono notizie di altri negozi costretti a chiudere su pressioni dei manifestanti. In città sono rimasti fermi anche i mercati rionali. I manifestanti hanno occupato per un paio d’ore le due principali stazioni ferroviarie cittadine: i treni sono stati fermati prima o in alcuni casi non sono partiti. I manifestanti hanno detto in un’assemblea davanti al municipio che domani replicheranno la protesta con dei presidi in piazza Derna, piazza Castello e piazza Pitagora.
Nel Veneto sono stati organizzati diversi blocchi ai caselli autostradali di Vicenza e di Verona e lungo altre strade statali. Ci sono stati momenti di tensione anche presso la circonvallazione di Padova.
In Lombardia la partecipazione ai presidi del cosiddetto “movimento dei forconi” è stata meno alta e non ci sono notizie di particolari rallentamenti al traffico dovuti ai blocchi. In Liguria ci sono stati disagi presso alcuni caselli per l’ingresso a Genova. In centro è stata organizzata una manifestazione e ci sono state difficoltà di accesso alla zona del porto, intorno alle 14 alcuni manifestanti hanno occupato i binari della stazione ferroviaria di Genova Brignole. Altri presidi sono stati organizzati a Savona e a Imperia, dove ci sono stati momenti di tensione e il blocco della circolazione su diverse strade. In Emilia Romagna è stato organizzato un presidio davanti alla sede di Equitalia di una cinquantina di persone.
In Puglia è stato bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari tra Poggiofranco e Carrassi. Sono stati per lo più bloccati i camion, mentre alle auto è stato consentito il transito. Alcuni manifestanti hanno protestato davanti alla prefettura di Bari. Nel Lazio a Roma la situazione è rimasta relativamente tranquilla, con un centinaio di manifestanti nella zona di piazzale dei Partigiani.
In Sicilia ci sono stati presidi, ma non ci sono notizie di particolari blocchi del traffico. A Catania è stata autorizzata una manifestazione nella zona di piazza dell’Università. In Sardegna alcuni camion hanno complicato l’ingresso al porto storico di Cagliari e ci sono stati presidi sulla Cagliari-Sassari. I manifestanti hanno chiesto che Equitalia sia “cacciata” dall’isola.