Il primo accordo nella storia del WTO
Cioè l'organizzazione del commercio mondiale: è stato raggiunto oggi in Indonesia, dopo anni e anni di negoziati e quando ormai non ci credeva più nessuno
La mattina di sabato 7 dicembre i ministri dei 159 paesi membri del WTO (l’Organizzazione mondiale del commercio) hanno raggiunto nell’isola di Bali, in Indonesia, il primo accordo complessivo di riforma del commercio mondiale nei quasi 20 anni di storia dell’organizzazione. Le regole dell’accordo, approvate all’unanimità, prevedono una serie di facilitazioni alla circolazione delle merci nel mondo e, secondo alcune stime, potrebbero portare nei prossimi anni a un aumento del valore del commercio mondiale fino a mille miliardi di dollari. Ma più ancora del contenuto, l’accordo è importante per quello che significa per il WTO e per il percorso complicato con cui si è arrivati a firmarlo.
Quando i ministri si sono riuniti a Bali martedì 2 dicembre quasi nessuno credeva che la firma di un accordo sarebbe stata possibile. Il WTO promuove negoziati da ormai 12 anni senza riuscire a ottenere un accordo globale ed in molti, negli ultimi anni, hanno iniziato a dubitare dell’utilità dell’organizzazione (qui potete leggere il reportage di Marco Simoni da Bali sul suo blog).
La riunione sarebbe dovuta terminare venerdì, ma si è protratta per tutta la notte tra venerdì e sabato (terminando soltanto diverse ore dopo l’alba) per risolvere alcune dispute sorte all’ultimo minuto. Secondo molti osservatori questi negoziati rappresentavano l’ultima possibilità del WTO di ottenere dei risultati concreti. In caso di fallimento del vertice, l’organizzazione avrebbe subito un colpo forse fatale: gli stati avrebbero proseguito a siglare solo accordi bilaterali, come quello enorme per cui sono in corso faticosi negoziati tra Stati Uniti ed Unione Europea, ma senza cercare di modificare il commercio globale nel suo complesso.
Il WTO è stato fondato il primo gennaio del 1995, ma fino ad oggi non era mai riuscito ad ottenere un accordo globale sul commercio. Gli attuali negoziati sono cominciati nel novembre del 2001 a Doha, in Qatar (da qui il nome di “Doha round”), ma per 12 anni sono proseguiti senza produrre risultati. L’agenzia di stampa Reuters ha scritto che questo accordo ha salvato il WTO quando questi era arrivato sull’orlo del fallimento, ridando fiducia ai governi sulla capacità dell’organizzazione di aiutare il commercio mondiale. «Sembra che questa notte abbiamo salvato il WTO», ha dichiarato dopo la conclusione dei negoziati Karel DeGucht, commissario al commercio dell’Unione Europea.
Il direttore generale del WTO, Roberto Azevedo, ha pianto durante la cerimonia conclusiva del summit e ha ringraziato la moglie e il paese ospitante, l’Indonesia. «Per la prima volta nella storia il WTO ha concluso un negoziato su larga scala», ha dichiarato commosso Azevedo, «Abbiamo rimesso la parola “mondo” nell’Organizzazione mondiale per il commercio. Bali è solo l’inizio».
I negoziati sono stati quasi bloccati all’ultimo minuto, nella notte tra venerdì e sabato, a causa dell’opposizione di Cuba e di altri paesi sudamericani che chiedevano che l’organizzazione si esprimesse con maggior forza sulla necessità di interrompere l’embargo che gli Stati Uniti portano avanti nei confronti dell’isola da cinquant’anni. Cuba e gli Stati Uniti alla fine sono arrivati ad un compromesso.
Un altro ostacolo alle trattative è stato lo scontro tra Stati Uniti e India sui sussidi all’acquisto di grano. Il governo indiano, come quelli di molti altri paesi emergenti, utilizza una significativa parte del suo bilancio per acquistare grano e altri generi di prima di necessità dagli agricoltori locali per sussidiare i poveri (in realtà questi sussidi vengono in genere utilizzati dai grandi partiti indiani per raccogliere consenso in vista delle elezioni). L’anno prossimo in India si voterà per rinnovare il parlamento e il tema è particolarmente sentito. Nel documento finale, il WTO ha concesso una temporanea esenzione all’India e agli altri paesi in via di sviluppo, che consente loro di sussidiare gli acquisti di materie prime alimentari. Entro quattro anni i paesi membri dovranno trovare un accordo più esteso sul tema.
Gli accordi di Bali renderanno più facili gli scambi commerciali eliminando alcune lungaggini burocratiche che in molti paesi sono utilizzate come vere e proprie barriere all’ingresso per le merci straniere. Ora l’accordo dovrà essere approvato dai singoli governi dei paesi membri dell’organizzazione. Secondo alcune stime, nei prossimi anni l’accordo potrà portare a un aumento del commercio mondiale di diverse centinaia di miliardi di dollari e alla creazione di 20 milioni di nuovi posti di lavoro, in gran parte nei paesi in via di sviluppo.
Il WTO è un’organizzazione nata nel 1995 con lo scopo di promuovere accordi internazionali per rendere il commercio più semplice e aiutare i paesi in via di sviluppo. Ne fanno parte 159 paesi, mentre altri 25 sono “osservatori” che potrebbe entrare a farne parte nei prossimi anni. Il WTO è nato dall’organizzazione internazionale che si sviluppò in conseguenza della firma di un altro accordo, il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), nel 1946.