Il salto con l’asta più alto di sempre
Lo fece Sergej Bubka nel 1994 in Italia: oggi lui compie cinquant'anni e da allora nessuno si è mai nemmeno avvicinato al suo record
Il 31 luglio nel 1994 a Sestriere, in Italia, l’atleta ucraino Sergej Bubka fece il salto con l’asta più alto di sempre. Era già detentore del record mondiale, che aveva migliorato più volte negli ultimi dieci anni, e dominatore assoluto della disciplina: tre anni prima era diventato il primo atleta a saltare 6,10 metri – e anche l’ultimo, nonostante da allora siano passati 22 anni – ma quell’anno molti commentatori lo descrivevano come un atleta in declino, anche a causa dei tre tentativi falliti a 5,70 e 5,75 alle Olimpiadi di Barcellona del 1992.
Bubka sorprese tutti e decise di provare a saltare l’asticella posizionata a un’altezza di 6,14 metri. Ci riuscì: con quel salto Bubka fece il suo 17esimo record del mondo di salto con l’asta all’aperto, imbattuto ancora oggi. Il primo l’aveva fatto nel 1984, con un’altezza di 5,85: da lì in avanti, praticamente a ogni manifestazione nei successivi dieci anni, Bubka migliorò sé e il suo record centimetro dopo centimetro. Attorno a lui si scrissero negli anni molte cose, dalla figura un po’ leggendaria del suo allenatore Vitaly Petrov (che ha allenato anche l’italiano Giuseppe Gibilisco e la campionessa russa Yelena Isinbayeva), all’asta particolarmente rigida che usava, che pochi altri sarebbero stati in grado di piegare ma che era adatta per sfruttare la sua grande velocità in pedana. Ancora oggi Bubka è considerato il saltatore dell’asta più forte di tutti i tempi.
Quello del 1994 fu solo l’ultimo di una serie eccezionale e impressionante di record del mondo, stabiliti uno dietro l’altro, praticamente una volta all’anno, dal 26 maggio 1984 al 31 luglio 1994. Non solo il record del Sestriere resiste ancora oggi, ma nessuno è mai riuscito ad avvicinarsi alla misura di Bubka: il secondo di sempre è il russo Maksim Tarasov, che nel giugno 1999 ad Atene saltò 6,05 metri. I numeri di Bubka fanno ancora più impressione se si guarda alla classifica delle migliori 10 prestazioni di tutti i tempi: c’è solo il suo nome. Il suo predominio nella disciplina è paragonabile solo a quello della russa Yelena Isinbayeva tra le donne, che nella sua carriera ha battuto per 27 volte il record del mondo (15 volte all’aperto, 12 al chiuso), migliorandosi centimetro dopo centimetro.
Sergej Bubka nacque a Voroshilovgrad (ora Luhans’k, nell’Ucraina sud-orientale) il 4 dicembre 1963, esattamente 50 anni fa. Gareggiò per l’Unione Sovietica fino al 1991, poi per l’Ucraina. Si fece conoscere a soli 19 anni, quando nel suo debutto internazionale ai campionati del mondo di atletica a Helsinki, in Finlandia, vinse a sorpresa la medaglia d’oro. Tra il 1983 e il 1997 vinse tutte le edizioni dei campionati del mondo. La sua partecipazione alle Olimpiadi portò invece a risultati molto diversi: una specie di “maledizione”, come la chiamò qualcuno. Nel 1984 l’URSS, insieme a quasi tutto il blocco sovietico, boicottò le Olimpiadi di Los Angeles, negli Stati Uniti, e quindi Bubka non partecipò; Bubka vinse l’oro a Seul nel 1988 ma fu eliminato a Barcellona 1992 e non riuscì a qualificarsi alle finali a Sydney 2000. Nell’edizione di mezzo, quella di Atlanta 1996, un infortunio al ginocchio lo costrinse al ritiro prima di avere iniziato la gara.
Un precedente record del mondo a 6.10, Malmo, Svezia (1991)
Bubka ha chiuso la sua carriera di atleta dopo le Olimpiadi di Sydney 2000, dopo diverse operazioni ai tendini di Achille. Da allora ha iniziato una carriera di imprenditore e dirigente sportivo: dal 1999 è membro del Comitato Olimpico Internazionale e dal 2001 è vice presidente dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera (IAAF), organizzazione che si occupa dell’atletica leggera a livello mondiale. Dal 2002 al 2006 è stato anche membro del Parlamento ucraino.