I saccheggi a Córdoba, in Argentina
Centinaia di persone hanno approfittato dello sciopero della polizia per assaltare negozi e supermercati: ci sono 2 morti e decine di feriti
Martedì pomeriggio e mercoledì mattina a Córdoba – seconda città argentina per numero di abitanti che si trova a 700 chilometri a nord-ovest di Buenos Aires – la polizia locale ha scioperato per ottenere un aumento dello stipendio. Mercoledì centinaia di persone hanno approfittato dell’assenza delle forze dell’ordine nelle vie della città per saccheggiare più di 30 supermercati, rivenditori di elettrodomestici e altri negozi. I morti sono due, scrivono i giornali argentini: un ragazzo di 20 anni è rimasto ucciso vicino al luogo di un saccheggio a causa di un colpo di arma da fuoco la cui origine è ancora sconosciuta; e un uomo di 85 anni è morto durante un assalto di diverse persone alla sua casa. Più di 60 persone sono rimaste ferite durante i saccheggi, visto che proprietari e impiegati dei negozi hanno cercato di difendersi da soli. 52 persone sono state arrestate dai pochi poliziotti che non hanno partecipato allo sciopero.
Quando sono iniziati i saccheggi nei negozi di Córdoba, il governatore della provincia di Córdoba, il peronista dissidente e oppositore alla presidentessa argentina Cristina Kirchner, José Manuel de la Sota, si trovava all’estero, impegnato in una visita ufficiale in Colombia e Panama. Dopo essere tornato in Argentina nella mattina di mercoledì, de la Sota ha chiesto e ottenuto il sostegno del governo centrale di Buenos Aires, che ha annunciato di voler mandare 2000 agenti delle forze di sicurezza a Córdoba per riportare ordine in città.
Durante e dopo i saccheggi molte persone hanno pubblicato online le foto degli oggetti rubati. Alcuni siti argentini, come Taringa!, hanno raccolto i post pubblicati dai vari utenti sui social network, principalmente Facebook, che mostrano merce un po’ di tutti i tipi: tra le altre cose abbigliamento sportivo, prodotti alimentari, elettrodomestici, strumenti musicali.
Nelle ultime settimane si sono verificati episodi simili anche in altre città dell’Argentina, senza che c’entrasse però alcuno sciopero delle polizie locali: diversi saccheggi sono stati compiuti per esempio a Rosario, nella provincia di Santa Fe, e a San Fernando, nella periferia di Buenos Aires. Il quotidiano spagnolo El Pais ha scritto che spesso i saccheggi sono organizzati dai dirigenti politici dei vari quartieri, che rispondono ad altri dirigenti di livello superiore, con l’obiettivo di creare situazioni di disordini e insicurezza.