I 22 tifosi della Lazio fermati a Varsavia
Sono stati arrestati giovedì prima di una partita di Europa League, sono sospettati di detenzione illegale di armi e possesso di droga, oggi se n'è discusso in Parlamento
Giovedì 28 novembre 149 tifosi della Lazio sono stati arrestati a Varsavia prima della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio, a causa di alcuni scontri con la polizia locale prima dell’incontro. Tra venerdì sera e sabato mattina ne sono stati liberati 42 e poi altri 85 nel corso di domenica, sebbene non sia sempre chiaro con quali conseguenze (per la maggior parte si parla di multe di qualche centinaio di euro). In totale 22 persone sono ancora trattenute dalla polizia polacca, poiché sospettate di reati più gravi come detenzione illegale di armi e possesso di droga. In questi giorni ne è nato una sorta di caso diplomatico poiché secondo i racconti di alcuni tifosi, gli agenti li avrebbero maltrattati.
Un tifoso fermato e poi rilasciato ha scritto a Repubblica che molte persone del suo gruppo «sono state stese a terra, perquisite e spogliate di tutti gli averi personali – compresi i telefonini – e poi condotti nei vari commissariati cittadini». Lo stesso tifoso ha detto che alle persone fermate «sono stati fatti firmare dei documenti interamente in polacco, con i quali, a parole, si garantiva che avrebbero avuto un processo breve al termine del quale sarebbero stati liberati». Un altro tifoso invece ha raccontato di essere stato rinchiuso in una cella molto piccola, senza la possibilità di fare telefonate o mangiare e bere.
Secondo il Corriere della Sera, già nella mattina di giovedì 17 tifosi della Lazio erano stati fermati per una rissa con alcuni tifosi del Legia, ed erano stati poi immediatamente processati e rilasciati. I 149 tifosi sono invece stati arrestati giovedì pomeriggio in via Marszałkowska, nel centro della città, dopo aver lanciato bottiglie e sassi contro la polizia – tutti o solo alcuni, non è chiaro – prima di dirigersi verso lo stadio. Domenica 1 dicembre il ministro degli Esteri Emma Bonino ha detto alla Camera che «nelle ultime 48 ore il nostro ambasciatore ha mantenuto un contatto pressoché continuo con la Questura centrale di Varsavia, ottenendo la celebrazione di tutti i procedimenti con rito abbreviato che si sono svolti in 8 tribunali nella giornata festiva di sabato» e che «l’Ambasciata è entrata in contatto con tutte le famiglie delle persone rinviate a giudizio sollecitandole a designare un avvocato difensore».
Circa 200 tifosi della Lazio hanno protestato davanti alla sede del Ministero degli Esteri mostrando uno striscione con la scritta “Liberateli”. Oggi, martedì 3 dicembre, il viceministro agli Esteri Marta Dassù ha detto nel corso di un’interrogazione parlamentare che 22 tifosi sono ancora trattenuti dalla polizia polacca ma che Bonino «ha avuto un colloquio con il suo omologo polacco nel quale ha formalmente chiesto di adoperarsi affinché siano liberati tutti gli italiani detenuti».