Le fotografie di Saul Leiter
È morto la settimana scorsa un grandissimo raccontatore di New York e tra i primi sperimentatori del colore quando il bianco e nero era la norma
Il 26 novembre scorso è morto a 89 anni il grande fotografo statunitense Saul Leiter. Era nato nel 1923 a Pittsburgh: figlio di un importante rabbino ed avviato allo studio del Talmud, decise di trasferirsi a New York per dedicarsi invece all’arte. Negli anni 40 scattò immagini in bianco e nero di personaggi e situazioni che incontrava per le strade della città cominciando poi a lavorare con diversi importanti autori, da Robert Frank a Diane Arbus, diventando parte di quella che è definita come la scuola di New York.
Nel 1953 Leiter fu invitato ad esporre alcune fotografie in bianco e nero nella mostra Always the Young Strangers curata dal fotografo e allora direttore Edward Steichen al Museo d’Arte Moderna di New York e nel 1957, sempre al MoMa alla conferenza “Experimental Photography in Color” che lo riconobbe ufficialmente come autore “a colori”.
La fotografia di Saul Leiter ha attraversato diversi stili e movimenti. Leiter sperimentò cromatismi a tinte piene, anche influenzato dalla pittura, e dal movimento dell’Espressionismo astratto, componendo i soggetti nell’inquadratura secondo un gusto molto personale, spesso scattando in verticale e incorniciando i soggetti con attente scelte stilistiche ed estetiche. Leiter fu reso famoso soprattutto dalla fotografia di moda, e ha lasciato buona parte delle opere che riguardano la città di New York in archivi privati. I soggetti di queste fotografie, tutte a colori e riscoperte negli anni 90, riguardano la città e la strada reinterpretata secondo il suo punto di vista, attraverso vetrine, riflessi, giochi di composizione e cornici.
Nel 2005 è stata aperta la prima mostra completamente composta da fotografie a colori alla Howard Greenberg Gallery di Manhattan e nel 2006 è stato stampato il libro Saul Leiter: Early Color. In seguito ha esposto tra gli altri al Milwaukee Art Museum e alla Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi.
Recentemente il regista Tomas Leach ha girato il documentario In No Great Hurry che mostra e racconta il modo di pensare di Leiter attraverso una lunga intervista e le sue fotografie.