Edoardo Nesi su Prato: «se c’è una cosa che è stata fatta sono i controlli»
Il parlamentare, scrittore ed ex imprenditore toscano - ex titolare di un'azienda a Prato - spiega cosa non funziona e cosa serve, secondo lui
Edoardo Nesi – scrittore, parlamentare ed ex proprietario di un’azienda tessile familiare a Prato – è stato intervistato oggi da Massimo Vanni, giornalista di Repubblica, sulla situazione delle aziende cinesi a Prato, in Toscana. Vanni ha chiesto a Nesi quali potrebbero essere le soluzioni da adottare per evitare che non si ripeta quello che è successo domenica 1 dicembre, quando 7 persone sono morte a causa di un incendio nella zona industriale del Macrolotto di Prato. Nesi dice che in Toscana i controlli si fanno ma che non è possibile per le autorità locali controllare 4mila aziende, anche perché quando si sequestrano i capannoni, poi i cinesi dissequestrano le macchine e riaprono poco più in là. Ci vorrebbe una legge che consenta di confiscare tutto e bloccare il sistema, dice Nesi.
Onorevole Nesi, per quanto ancora si può tollerare l’assenza di ogni regola nei capannoni cinesi di Prato?
Non è più possibile, va trovato un modo per imporre la legge. E non si può neppure dare la colpa al Comune, se c’è una cosa che in questi ultimi anni è stata fatta sono i controlli.Che però non arrivano al 10% del totale.
Quattromila aziende. Sono misure e cifre fuori da ogni possibilità di digestione. Chi governa l’Italia deve farsi carico di una situazione straordinaria, una di quelle situazioni che le leggi ordinarie non riescono a gestire.E le autorità cinesi non pensa che andrebbero coinvolte?
Ci ho parlato anche io, ma ho l’impressione che non serva a niente. È sbagliato pensare che l’ambasciata cinese a Roma e il consolato a Firenze possano influire su quella parte malata di imprenditori cinesi fuori da ogni regola.
(leggi l’intervista integrale sulla rassegna stampa di Treccani)
Edoardo Nesi è nato il 9 novembre 1964 a Firenze. Ha diretto l’azienda tessile di famiglia per quindici anni, prima di venderla nel 2004 a causa della crisi. Nel 2010 ha pubblicato con Bompiani il libro “Storia della mia gente“, con cui ha raccontato la storia dell’azienda della sua famiglia e della produzione tessile di Prato e grazie al quale ha vinto il premio Strega nel 2011. Dal 2009 al 2012 è stato assessore alla Cultura e allo Sviluppo Economico della provincia di Prato nella giunta di centrosinistra guidata da Lamberto Gestri. Alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto deputato per Scelta Civica: il 23 ottobre ha annunciato il suo abbandono di Scelta Civica e da qualche settimana è considerato vicino a Matteo Renzi.