Il calcioscommesse in Inghilterra
Sei persone sono state arrestate: giocano nelle serie minori, sarebbero in collegamento col giro di scommesse di Singapore di cui si è parlato anche in Italia
Tra martedì 26 e mercoledì 27 novembre sei calciatori delle serie minori inglesi sono stati arrestati dalla National Crime Agency con l’accusa di aver truccato alcune partite in collegamento con il vasto mercato illegale asiatico delle scommesse. È la prima serie di arresti di questo tipo e di questa gravità nel Regno Unito da molti decenni, dopo analoghi casi recenti in molti paesi europei (tra cui l’Italia e la Germania). Giovedì 28 novembre il vice primo ministro britannico Nick Clegg ha detto di temere che si tratti della “punta dell’iceberg” di un fenomeno molto più vasto.
Gli arrestati giocano nelle leghe del cosiddetto non-league football, che comprende le molte serie sotto le quattro più importanti del calcio inglese, e tra loro, secondo la stampa, ci sarebbe almeno un ex giocatore della Premier League diventato agente, il 33enne Delroy Facey (poiché l’operazione è ancora in corso, la polizia non ha reso pubblici i nomi degli arrestati e delle squadre coinvolte). L’indagine è stata portata avanti dalla National Crime Agency, una nuova agenzia investigativa nazionale operativa da poche settimane, che si occupa dei reati più gravi e del crimine organizzato e che viene soprannominata informalmente “l’FBI britannica”.
Gli arresti sono arrivati dopo che a novembre il Telegraph ha svolto un’inchiesta giornalistica incontrando sotto copertura a Manchester un uomo di Singapore – un posto che era saltato fuori più volte anche nelle inchieste italiane – che diceva di poter pilotare i risultati di diverse partite. L’uomo disse, in una serie di conversazioni registrate di nascosto, che era possibile fare centinaia di migliaia di sterline scommettendo su siti asiatici e pagando alcuni giocatori perché prendessero gol, di solito cifre intorno alle 70 mila sterline (84 mila euro) per partita.
L’uomo ha aggiunto di essere in collegamento con Wilson Raj Perumal, originario di Singapore ma residente per alcuni anni a Londra, che è stato al centro di innumerevoli casi di scommesse illegali negli ultimi trent’anni e che ultimamente sta collaborando con la polizia ungherese per indagini sulla corruzione. La “carriera” di Raj Perumal, 46 anni, ha dell’incredibile: è stato in carcere in Finlandia per calcio e scommesse e avrebbe creato anche amichevoli internazionali che non si sono mai svolte, come un Turkmenistan-Maldive under 21 che sarebbe finito 3-2 ma di cui nessuno dei due paesi disse di saperne nulla. Raj Perumal è stato importante anche per le indagini della procura di Cremona che negli ultimi anni ha indagato sui campionati italiani.
Nel Regno Unito, scrive il Guardian, c’erano già stati alcuni episodi che avevano creato qualche sospetto. I siti di scommesse britannici avevano smesso di accettare puntate su tre squadre della settima e ottava serie inglese (Hornchurch, Billericay Town e Chelmsford City; la “piramide” delle leghe calcistiche inglesi è molto ramificata e complessa) per timore di irregolarità. A marzo la Football Association, l’organo di governo del calcio inglese, aveva richiamato le squadre della Conference South, parte del sesto livello delle leghe inglesi, alle “responsabilità di giocatori e dirigenti riguardo alle regole sulle scommesse e la regolarità della FA”, ma negli ultimi mesi è stata criticata per non aver fatto di più nelle indagini sul problema.
Il Guardian si chiede se il fatto che gli arrestati negli ultimi giorni giochino nelle leghe minori, solitamente semi-professionistiche, basti a tranquillizare sull’assenza di partite truccate nelle massime serie inglesi: quello che è successo negli altri paesi e le difficoltà finanziarie di giocatori anche della Premier League non lasciano molto sereni, scrive. «Il calcio inglese va fiero del suo senso di fair play e della sua aria di incorruttibilità. Gli arresti di questa settimana scuoteranno questi presupposti rassicuranti».