Le ultime sulla Sardegna
Il numero degli sfollati è diminuito ma in centinaia aspettano di tornare a casa, si cerca ancora un disperso, si discute di dove trovare i fondi per l'emergenza e la ricostruzione
Il Consiglio dei ministri convocato per la mattina di giovedì 21 novembre indirà un giorno di lutto nazionale in ricordo delle 16 persone morte in Sardegna a causa dell’alluvione. Mercoledì è stato un giorno di lutto cittadino a Olbia, dove si sono celebrati i funerali delle sei persone morte in città lunedì 18 novembre. A Tempio Pausania sono stati celebrati i funerali di due altre persone, morte sulla strata Olbia-Tempio.
Il miglioramento delle condizioni meteorologiche ha consentito di organizzare più efficacemente la gestione dei soccorsi. Secondo la Protezione civile regionale gli sfollati sono ulteriormente diminuiti, si parla di circa 750 persone. Almeno 270 sono ospitate nei diversi centri di accoglienza allestiti negli edifici pubblici delle zone più interessate dall’alluvione. Le altre centinaia di persone hanno trovato ospitalità da amici e parenti. Nella cifra non sono compresi gli sfollati di Olbia, ma secondo i responsabili della Protezione civile stanno diminuendo sensibilmente anche in città. In molti casi le acque si sono ritirate e le abitazioni sono quindi nuovamente agibili, seppure da ripulire e da sgomberare dai detriti nei piani bassi. Gli sfollati si trovano principalmente nelle province di Nuoro, Olbia, Oristano e Medio Campidano.
In seguito alla chiusura delle attività del Comitato operativo della Protezione civile, che era riunito in seduta permanente dal 18 novembre, l’attuale direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Giorgio Onorato Cicalò, è stato nominato Commissario delegato per l’emergenza sull’isola. Gli sono stati conferiti ampi poteri per organizzare il ritorno degli sfollati nelle loro abitazioni e per avviare la ricostruzione.
Mercoledì sono intanto proseguite le ricerche dell’ultima persona che risulta essere ancora dispersa. È un agricoltore originario di Bitti, nella provincia di Nuoro, che si pensa sia scomparso nella zona di Onanì durante le forti piogge e inondazioni di lunedì. Le ricerche continueranno ancora giovedì.
I tecnici delle società per le forniture di energia elettrica negli ultimi giorni hanno lavorato per ripristinare i collegamenti e riportare la corrente nelle zone dell’alluvione. Ci sono circa 300 abitazioni ancora senza elettricità, ma il numero continua a diminuire con relativa rapidità. Tra provinciali e statali, ci sono ancora una decina di strade chiuse, ma i lavori di ripristino sono già in corso. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, le tratte Olbia-Chilivani e Macomer-San Gavino sono interrotte e sostituite da un servizio di autobus temporaneo.
La Protezione civile sta tenendo sotto controllo da giorni la diga di Maccheronis nella provincia di Nuoro. La diga non ha subito danni tali da comprometterne la sicurezza e la stabilità, anche se alcune sue strutture più esterne sono state danneggiate. Complice la riduzione delle piogge, il livello dell’acqua nell’invaso sta diminuendo e non dovrebbero esserci fenomeni di piena.
Si pensa intanto alla ricerca di risorse per finanziare la ricostruzione in Sardegna. Alla legge di stabilità, analizzata in questi giorni dal Parlamento, dovrebbe essere aggiunto un nuovo emendamento per mettere a disposizione fino a 30 milioni di euro, che si aggiungono ai 25 milioni stanziati in precedenza dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). L’ANAS ha messo a disposizione risorse fino a 150 milioni di euro per la ricostruzione di strade e ponti.
La perturbazione che ha portato le piogge intense e i forti venti sulla Sardegna si è progressivamente spostata verso est. Si prevede che porterà nelle prossime ore nuove piogge, anche intense, su Lazio e Umbria, mentre più a sud ci sarà brutto tempo su Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria. A nord ci saranno le prime nevicate a quote intorno ai 400-600 metri. In Sardegna sono previsti temporali.