Cancellieri ha la fiducia della Camera
La mozione di sfiducia è stata respinta con 405 contrari, 154 favorevoli e 3 astenuti
Mercoledì 20 novembre la Camera ha discusso e votato una mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Presenti 562, votanti 552, astenuti 3, favorevoli 154, contrari 405: la mozione di sfiducia è stata respinta. Hanno votato contro i partiti che sostengono la maggioranza (PD, PdL e Scelta Civica), hanno votato contro i partiti dell’opposizione (SEL, M5S e Lega), con qualche intemperanza.
L’opposizione accusa da settimane Cancellieri di essersi indebitamente interessata delle condizioni in carcere di un’amica di famiglia, creando nella pratica una disparità di trattamento rispetto ad altre persone detenute. Cancellieri ha sempre respinto questo tipo di accuse, ricordando di essersi occupata di decine di casi simili nel corso della sua permanenza al ministero e di non avere determinato nei fatti la scarcerazione di Giulia Maria Ligresti (qui trovate un riassunto delle puntate precedenti).
Anche il Partito Democratico, dopo una complicata riunione organizzata martedì sera, ha votato contro la mozione di sfiducia. Durante l’incontro del gruppo parlamentare PD, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha detto chiaramente ai deputati che “un voto di sfiducia contro Cancellieri è un voto di sfiducia contro il governo” e che la mozione “è un attacco politico al governo”. Per questo motivo, ha concluso Letta, il PD non può far altro che votare contro un simile attacco, rifiutando la sfiducia.
Giocandosi la carta di una possibile nuova crisi di governo, Letta è riuscito a tenere sotto controllo i deputati del PD che fanno riferimento a Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, i tre candidati alle primarie per la segreteria del partito. Con sfumature diverse, tutti e tre avevano detto che Cancellieri si sarebbe dovuta dimettere prima del voto di sfiducia per non creare imbarazzi al governo. Nello scorso fine settimana, Civati aveva anche proposto di presentare una mozione di sfiducia del PD diversa da quella del Movimento 5 Stelle, ma in aula ha annunciato che “per disciplina di partito” seguirà la scelta presa martedì sera dal gruppo.