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Le foto di Wittgenstein
Gli elementi dell'immagine composita dall'album fotografico di Wittgenstein
Negli anni Trenta Wittgenstein mise assieme un album fotografico in cui raccontava la sua vita attraverso immagini
Gli elementi dell'immagine composita dall'album fotografico di Wittgenstein
Negli anni Trenta Wittgenstein mise assieme un album fotografico in cui raccontava la sua vita attraverso immagini
Wittgenstein e William Eccles
durante gli esperimenti sugli aquiloni a Glossop
William Eccles per Thomas Ston Borough, il nipote di Wittgenstein:
Wittgenstein ed io con un suo aquilone.
Scattata a Glossip mentre tentavo di far volare l'aquilone.
Si vede la casa "The Grouse Inn"
dove stavamo.
Si può (o qualcuno potrebbe) escogitare una machina per volare senza andare tanto per il sottile con i dettagli. Si potrebbe (o egli potrebbe) immaginare il suo aspetto molto simile a quelle di un vero aeroplano e descrivere in modo pittoresco le sue prestazioni. Non è però chiaro se una tale invenzione, o scoperta, debba avere valore. Forse stimola gli altri a un altro tipo di lavoro.
- Certo, mentre questi, per così dire da lontano, fanno i preparativi per la costruzione di un aeroplano che voli davvero, altri si occupano di sognare che aspetto debba avere questo aeroplano e cosa dovrà fare. Con questo però non è ancora detto nulla sul valore di queste attività. Quella del sognatore può essere senza valore - e anche l'altra.
Ludwig Wittgenstein a undici anni
Hermine Wittgenstein a proposito della madre:
Siccome comprendere qualcosa significa conoscere le cause dei fenomeni, volere comprendere un uomo significa cercare di esaminare a fondo le cause del suo agire. Ma questo era del tutto estraneo a mia madre, lei era in grado solo e soltanto di avere la massima clemenza per gli errori e le debolezze del prossimo e compatirlo in silenzio, ma non provava mai a comprendere le cause e non era in grado di influire su quanto ne conseguiva. Certo, quando poi noi bambini, anche noi senza capirla, pretendevamo da lei che andasse a fondo con senso critico nei confronti delle persone o delle cose, si irritava, si rabbuiava e parlava di "spaccare il capello in quattro" […]
L'agenda tascabile di Wittgenstein
Schizzi delle strade verso la stazione Kazanskaja di Mosca nel Cambridge Pocket Diary di Wittgenstein del 1934-5.
Wittgenstein con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di Otteral, settembre 1923
Cartolina inviata a Eccles
Quando ero in Norvegia, nel 1913-14, tra le altre cose avevo dei pensieri personali, o almeno ora così mi sembra. Intendo dire che mi sembra che allora fossero sorti in me nuovi corsi di pensiero (ma forse mi sbaglio). Mentre ora mi servo soltanto di quelli vecchi. 1931
In licenza in famiglia a Neuwaldegg, Vienna
Da sinistra: Kurt, il fratello Paul invalido di guerra, la sorella Hermine, Max Salzer (marito di sua sorella Helene), la madre, Helene e Ludwig Wittgenstein.
Ricordo: "Ci vedo ancora seduti a quel tavolo". - Ma ho davvero la stessa immagine davanti - una di quelle che avevo allora? Se vedo distintamente anche il tavolo e il mio amico dallo stesso punto di vista di allora, non vedo dunque me stesso? - L'immagine del mio ricordo non è una prova di quella situazione passata, così come lo sarebbe una fotografia che, scattata in quel momento, mi testimoni adesso che allora era così. L'immagine del ricordo e le parole del ricordo stanno sullo stesso piano. 1948
Il ritratto per la borsa di studio di Moritz Nahr, Vienna, 1930.
La casa di Kundmanngasse, 1928
A sinistra, sullo sfondo, l'Istituto di formazione all'insegnamento che Wittgenstein aveva frequentato dal 1919 al 1920. Scatto di Moritz Nahr su indicazione di Wittgenstein.
Wittgenstein e Skinner a Cambrdige
Scatto di un fotografo di strada.
Fanja Pascal, ricordi di Wittgenstein
Passeggiavano, chiacchieravano e lavoravano insieme, condividendo talvolta un appartamento sopra una piccola drogheria. Vennero insieme da me per delle lezioni di russo.
Scatti di Gilbert Pattinson durante il viaggio in Francia nel luglio del 1936
Caro Moore,
ti accludo le foto. Non so quanto siano decenti, ma del resto il soggetto è quello che è. Una - quella nel giardino botanico - l'ha scattata Drury a Dublino, le altre due Pattisson in Francia. Quella in cui sembro un vecchio profeta è stata scattata quando ero piuttosto malato. Quella con il ponte sullo sfondo è stata scattata mentre io stesso stavo scattando una foto. Se non ti piacciono sbarazzatene e te ne spedirò di più belle quando ne avrò. Novembre 1936
Wittgenstein nel giardino di G.E. Moore
Fotografia di Norman Malcolm.
Secondo volume manoscritto Mathematik und Logik, MS 127 del 1943
È chiaro che la grammatica della parola "sapere" è strettamente imparentata con la grammatica della parola "potere", "essere in grado". Ma è anche strettamente imparentata con quella della parola "capire". Infatti io capisco - già da anni - il modo in cui funziona una macchina a vapore, come so l'ABC, e so giocare a scacchi.
Novembre, 1936
Wittgenstein, 1950
le ultime foto, scattate da K.E. Tranøj, assieme a Georg Henrik von Wright, amico e successore di Wittgenstein alla cattedra di filosofia dell'Università di Cambridge, uno dei suoi tre eredi letterari.
Ludwig Wittgenstein
fotografato da Ben Richards, dietro sue stesse indicazioni, nel settembre del 1947 a Swansea.
Non ho alcun diritto di pubblicare un libro in cui sono stampate e rimasticate le difficoltà che ho incontrato. Infatti queste difficoltà (e ciò che in esse risiede) sono senza dubbio interessanti per me, ma non necessariamente per l'umanità e per gli altri. Esse sono infatti peculiarità del mio pensiero condizionate dal mio sviluppo. Sono, per così dire, adatte a un diario, non a un libro. Anche se questo diario potesse interessare a qualcuno, non me la sento proprio di pubblicarlo. Ad essere interessanti non sono i miei disturbi di stomaco, ma i rimedi - if any - che ho trovato contro di essi. 24 gennaio 1948