Il numero di Libération uscito senza foto
Per la prima volta nella sua storia, per mostrare l'importanza delle immagini non mostrandole, in un momento di crisi e tagli
Giovedì 14 novembre il quotidiano francese Libération è uscito per la prima volta senza nessuna fotografia, con dei riquadri bianchi al posto che sarebbe stato dedicato alle immagini. Il giornale ha scritto di voler mostrare concretamente l’importanza della fotografia in un momento molto difficile per i fotografi e photoeditor, tra le categorie più colpite dalla crisi editoriale (il caso più famoso è quello del Chicago Sun-Times, che a maggio scorso licenziò il suo intero staff fotografico e affidò ai reporter il compito di scattare immagini con cellulari e smartphone). La scelta è coincisa con l’apertura della Paris Photo, una delle fiere dedicate alla fotografia più importanti del mondo, in corso a Parigi fino al 17 novembre.
Nell’editoriale in prima pagina si legge che:
«Libération prova eterna gratitudine per la fotografia e per gli artisti concettuali. La nostra passione per la fotografia non è mai stata messa in discussione, non perché sia bella, d’impatto o utile per illustrare gli articoli, ma perché è in grado di sentire il polso del nostro mondo. […] Vogliamo dare alla fotografia l’omaggio che le è dovuto. Nessuno può immaginare la situazione disastrosa in cui si trovano i fotografi, sopratutto i fotografi di guerra che rischiano la vita mentre riescono a malapena a mantenersi»·
La giornalista culturale di Libération Brigitte Ollier ha scritto in un articolo intitolato “Libération è piombata nel buio” che le immagini sono state sostituite da «cornici vuote che creano una zona di silenzio, una zona che mette a disagio. È una cosa che si nota, si sente la mancanza di alcune informazioni, come se fossimo diventati un giornale muto, un giornale senza suoni, senza questa piccola musica interna che accompagna la vista»· Due pagine alla fine del quotidiano raccolgono alcune immagini che avrebbero dovuto accompagnare gli articoli, senza testo e le didascalie. Questa settimana Libération aveva detto di aspettarsi per il 2013 perdite tra un milione e un milione e mezzo di euro.